Il 14 marzo si è celebrata la seconda edizione della Giornata nazionale del Paesaggio che il Decreto ministeriale n. 457 del 7 ottobre 2016 ha istituito con l'obiettivo di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile.
Proprio per sostenere l'inesauribile riserva di bellezza che offre il nostro Paese, il ministero dei beni e delle attività culturali ha presentato il progetto della Carta nazionale del paesaggio (nella sala Spadolini in via del Collegio Romano). La sottosegretaria, Ilaria Borletti Buitoni, ha ringraziato "grandi organizzazioni e piccoli comitati che hanno partecipato alla tutela del nostro paesaggio. La strada da seguire in Italia sul modello di alcuni paesi stranieri, deve essere aperta quanto più possibile alla valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale".
L'obiettivo della Carta Nazionale del paesaggio è quello di fornire una strategia che promuova, tuteli e valorizzi i nostri paesaggi, che sono parte integrante del patrimonio artistico e culturale della Nazione. Per questo sono state delineate tre linee guida: 1) Promuovere nuove strategie per governare la complessita' del paesaggio; 2) Promuovere l'educazione e la formazione alla cultura e alla conoscenza del paesaggio; 3) Tutelare e valorizzare il paesaggio come strumento di coesione, legalita', sviluppo sostenibile e benessere - anche economico.
La Carta Nazionale si propone quindi di offrire la massima tutela nei confronti della bellezza del nostro territorio, ma senza impedire opere di sviluppo che siano realmente necessarie alla comunità. L'architetto Roberto Banchini, dirigente della Tutela del Paesaggio ha specificato che "integrare il paesaggio con certe politiche non significa scioglierlo dalle altre politiche" e aggiunge "trovo molto significativo aver definito il piano paesaggistico come una Costituzione del territorio: uno strumento principe, ma anche uno strumento di tutti".
Tali aspetti aderiscono in pieno anche con le finalità dell'Anno europeo del patrimonio culturale, che si celebra proprio quest'anno, "di incoraggiare la condivisione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell'Europa quale risorsa condivisa, sensibilizzare alla storia e ai valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo" richiamate nella Decisione UE 864/2017. La connessione tra le due ricorrenze offre una straordinaria opportunità di evidenziare i comuni obiettivi e di valorizzare gli eventi che i nostri uffici proporranno. Il successo della scorsa edizione è stato determinato dalle numerose, qualificate e diversificate iniziative compiute su tutto il territorio nazionale che hanno contribuito a trasmettere le diverse chiavi di lettura che il paesaggio permette.
TOSCANA. "Penso che possiamo dirlo con orgoglio: nella Carta nazionale del paesaggio, che è stata presentata oggi a Roma, ci sono forti tracce del lavoro fatto in questi anni dalla Toscana, prima Regione in Italia ad aver sottoscritto con il Ministero un accordo sul Piano paesaggistico". Lo ha detto l'assessore al governo del territorio della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, nel suo intervento al convegno promosso a Scandicci dall'Inu, l'Istituto nazionale di urbanistica, sulla pianificazione di area vasta "Mi fa anche piacere ricordare – prosegue Ceccarelli – che proprio alla Toscana è toccato il compito di rappresentare tutti gli enti locali italiani alla iniziativa organizzata a Roma, dal Ministero, per presentare la Carta, in occasione della Seconda Giornata nazionale, istituita con l'obiettivo di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la sua tutela e lo studio della sua memoria storica, costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile. La Carta – ha spiegato Ceccarelli - ha prima di tutto il compito di promuovere strategie per governare la complessità, individuando modi e strumenti per far lavorare insieme una molteplicità di soggetti. Questa è la grande sfida che i nuovi piani copianificati impongono: un vero e proprio cambiamento culturale, determinato dal cambiamento di scala; non più progetti da esaminare, ma piani urbanistici ". Dal gennaio 2015 la Direzione urbanistica regionale ha partecipato, insieme alle quattro Soprintendenze toscane, ad una media di circa 5-6 conferenze paesaggistiche ogni mese, per armonizzare i vari livelli di pianificazione comunale e di settore a quanto previsto dal PIT/Piano del Paesaggio. Per lo più sono state valutate varianti a vecchi strumenti urbanistici, ma è iniziato anche il lavoro per conformare i primi nuovi Piani strutturali e i Piani Operativi. In tutto sono state portate a compimento circa duecento Conferenze paesaggistiche. "Entro il 2022 – ha concluso l'assessore - tutti i Comuni toscani avranno avviato il percorso per dotarsi di un nuovo Piano Operativo e saranno stati approvati, o saranno in itinere, ben 200 tra piani strutturali e Piani strutturali intercomunali, conformati al Pit. Una vera e propria rivoluzione nel governo del territorio, passando da un regime basato sui 'vincoli' ad uno basato su regole condivise".
Per la Giornata Nazionale del Paesaggio si tengono oltre 200 eventi su tutto il territorio nazionale con visite guidate, mostre e convegni.