Nella sentenza causa C-122/18 pronunciata il 28 gennaio scorso, la Corte di giustizia europea, riunita in Grande Sezione, ha constatato una violazione da parte dell’Italia della direttiva 2011/7/UE, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, in quanto tale Stato membro non ha assicurato che le sue pubbliche amministrazioni, quando sono debitrici nel contesto di simili transazioni, rispettino effettivamente termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni di calendario, quali stabiliti all’articolo 4, paragrafi 3 e 4, di tale direttiva (LEGGI TUTTO).
Per approfondire le ampie differenze territoriali, ieri Confartigianato ha pubblicato il report dell’Ufficio Studi ‘I tempi di pagamento dei Comuni nel I semestre 2019: una analisi per territorio”.
Dal rapporto emerge che l’Italia è il primo Paese in Unione europea per peso sull’economia dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche, pari a 3 punti di PIL, quota pressoché doppia rispetto all’1,6% della media dell’Unione europea. Tale spread con l’Ue si assorbirebbe completamente se venisse adottata la proposta di Confartigianato di compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese – sulla proposta è intervenuto ieri il Presidente Merletti, intervistato su ‘Il Giornale’ – mediante la quale si utilizzerebbero i 28,4 miliardi di euro di versamenti allo Stato da parte delle imprese fornitrici della P.A. per la compensazione del debito, con il dimezzamento (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti della P.A..
I tempi di pagamento dei Comuni al primo semestre 2019 – Le Amministrazioni comunali concentrano una ampia quota di forniture alla PA delle micro e piccole imprese e dell’artigianato. L’analisi dei dati su oltre 7 mila e 800 comuni per cui sono rilevati pagamenti nel corso del I semestre 2019 evidenzia che a fronte di 4,7 milioni di fatture ricevute dai fornitori per un importo totale di 21,1 miliardi di euro, le Amministrazioni comunali hanno pagato un totale 15,5 miliardi di euro con un tempo medio di pagamento di 37 giorni, sostanzialmente in linea con il tempo medio di 39 giorni rilevato per il totale degli enti della PA che hanno effettuato pagamenti. I comuni presentano un ritardo medio di 3 giorni sulla scadenza delle fatture stesse.
In media i Comuni rilevano una quota dell’importo pagato sul totale fatture pari al 73,6%. Il confronto con la normativa europea entrata in vigore nel nostro ordinamento dal 2013, evidenzia che il 40,6% dei comuni paga entro 30 giorni (3.196 comuni) concentrando il 42,1% dell’importo pagato (6,5 miliardi di euro) mentre il restante 59,4% paga in oltre 30 giorni (4.682 comuni) con una quota del 57,9% dell’importo pagato dal totale dei comuni (9,0 miliardi di euro); in particolare il 44,1% dei comuni impiega in media dai 31 ai 60 giorni per pagare i propri fornitori – con un forte addensamento nei giorni immediatamente successivi – mentre a distanza di oltre sei anni dall’entrata in vigore della normativa europea sui tempi di pagamento rimangono 1.207 comuni – pari al 15,3% del totale delle Amministrazioni locali e il 8,9% degli importi delle fatture – che pagano oltre i 60 giorni.
I tempi medi di pagamento dei comuni per regione e provincia di appartenenza – I tempi medi di pagamento dei comuni più elevati si registrano in quelli localizzati in Molise (57 giorni), Calabria (56 giorni), Campania (50 giorni), Umbria (48 giorni) e Abruzzo (46 giorni). Sul versante opposto risultano più virtuosi i comuni localizzati nella Provincia Autonoma di Bolzano che impiegano, nella media provinciale, 20 giorni per pagare i propri creditori; seguono il Veneto (28 giorni), la Valle d’Aosta e la Liguria (entrambe con 29 giorni) e il Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, regioni nelle quali comuni pagano mediamente nel termine di 30 giorni.
L’analisi evidenzia che i comuni pagano in ritardo rispetto alla media di 37 giorni in 49 province di appartenenza. In particolare, nella media provinciale, pagano oltre i 60 giorni i comuni localizzati nelle seguenti province: Rieti (68 giorni), Reggio Calabria (66 giorni) e Campobasso (62 giorni). Al contrario i termini di pagamenti sono più contenuti e rispettosi, nella media provinciale, del termine di legge, per i comuni localizzati nelle province di: Bolzano (20 giorni), Genova (22 giorni), Sassari (24 giorni), Sondrio (24 giorni), Bergamo, Novara, Verona (tutte con 25 giorni), Treviso (26 giorni), Massa-Carrara, Vercelli, Vicenza (tutte con 27 giorni), Brescia, Piacenza, Pisa, Prato, Sud Sardegna, Udine, Valle d’Aosta e Venezia (tutte con 29 giorni), Cuneo, Ferrara, Firenze, Gorizia, Lecco, Padova e Pordenone (tutte con 30 giorni).
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