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Pagamenti PA: in Italia ci vogliono 144 giorni, 92 in più della media Ue

Confartigianato: il debito della PA verso i fornitori è in calo, ma è ancora al 3,1% del Pil, più del doppio della media dei 28 Paesi Ue

giovedì 11 giugno 2015 - Redazione Build News

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L'Italia è maglia nera in Europa per i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione: secondo la comparazione internazionale di Intrum Justitia, illustrata da Confartigianato, in Italia la PA paga in media in 144 giorni, con un divario di 92 giorni rispetto alla media Ue di 52 giorni.

Si registra una riduzione apprezzabile di 21 giorni rispetto ai 165 del 2014, ma si tratta sempre di un valore che rimane di 114 giorni superiore alla media dei 30 giorni prevista dalla Direttiva europea recepita con il D. lgs. 192/2012 entrato in vigore il 1 gennaio 2013.  

Tra i maggiori Paesi dell’Ue l’Italia fa peggio della Spagna dove la PA paga i fornitori in 103 giorni, della Francia (62 giorni), del Regno Unito (24 giorni) e della Germania (19 giorni); nel dettaglio si osserva che solo Italia e Spagna mostrano tempi di pagamento superiori ai 100 giorni.

DEBITO COMMERCIALE PA AL 3,1% DEL PIL. Le stime della Banca d’Italia indicano una riduzione dello stock del debito commerciale della PA che “sarebbe diminuito da circa 75 miliardi alla fine del 2013 a poco più di 70 alla fine del 2014, segnando una riduzione di circa il 5 per cento”. I dati Eurostat indicano che il debito commerciale della PA in Italia – relativo alla spesa corrente ed esclusi i debiti acquisiti da intermediari finanziari con clausola pro soluto – è il 3,1% del Pil, il valore più elevato tra i Paesi dell’UE e più del doppio della media dei 28 Paesi. 


Confartigianato segnala che il completamento dell’analisi con l’esame aggiornato dei dati sui pagamenti della PA non è possibile: i dati del monitoraggio – che il sito del Mef, Pagamenti PA indica “aggiornati regolarmente” – resi disponibili alle ore 11 di oggi, 11 giugno 2015, sono ancora aggiornati al 30 gennaio 2015: si tratta di un ritardo di oltre 4 mesi (132) giorni. Il Mef nel protocollo di intesa del 21 luglio 2014 si impegnava a “potenziare le attività di monitoraggio, assicurando una costante pubblicizzazione dei risultati conseguiti”.

Inoltre l’elenco delle Amministrazioni pubbliche per le quali risultano pendenti istanze di certificazione oltre il termine di 30 giorni doveva essere aggiornato “con frequenza settimanale”, ma rimane aggiornato al 29 dicembre 2014. Si tratta di un ritardo di oltre cinque mesi (158 giorni).

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