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Pagamenti PA, MEF: nel 2019 il ritardo medio si riduce a 1 giorno

Il tempo medio ponderato occorso per saldare le fatture del 2019 è pari a 48 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio di 1 giorno rispetto alla scadenza

lunedì 29 giugno 2020 - Redazione Build News

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Secondo quanto riporta il sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze, l’analisi dei pagamenti delle fatture commerciali ricevute dalle PA nel quinquennio 2015-2019 conferma i progressivi miglioramenti già evidenziati nei precedenti aggiornamenti. Alla luce dei dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) rilevati a maggio 2020, le fatture ricevute dalla PA nel 2019 sono 29,1 milioni, per un importo totale dovuto di 148,2 miliardi. Le fatture pagate ammontano a 24,5 milioni, pari a 140,4 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 94,8% dell’importo totale. Anche tenendo conto delle code dei pagamenti non ancora effettuati al momento della rilevazione (che potrebbero far rivedere al rialzo la serie di dati), il tempo medio ponderato occorso per saldare le fatture del 2019 è pari a 48 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio di 1 giorno rispetto alla scadenza.

I risultati danno evidenza degli ulteriori progressi compiuti nell’implementazione del sistema di monitoraggio dei debiti commerciali delle PA che, nel 2019, si è avvalso a pieno dell’operatività di SIOPE Plus (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), consentendo, per la gran parte degli enti pubblici, l’acquisizione automatica dei pagamenti sulla PCC.

I tempi di pagamento delle fatture emesse nel 2019 (48 giorni), confermano il trend decrescente del quadriennio precedente, in cui il tempo medio di pagamento era già sceso dai 74 giorni del 2015 fino ai 55 del 2018. Corrispondentemente, il tempo medio di ritardo (un giorno nel 2019) si era già ridotto da 27 giorni del 2015 a 7 del 2018.

Tale tendenza interessa tutti i comparti, con i cali più rilevanti registrati in quelli degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e degli Enti locali.

Coerentemente con la riduzione dei tempi di pagamento, risulta in costante crescita la quota delle fatture pagate dalle PA entro i termini previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. Le percentuali, calcolate in termini di importo, passano dal 53,3%, per le fatture emesse nel 2015, al 64,8% per quelle del 2018 e al 69% per quelle del 2019.

L’incremento della percentuale delle fatture pagate risulta persino superiore, se valutato in ragione del numero anziché dell’importo delle fatture ricevute.

Il miglioramento complessivo è riscontrabile anche a livello dei singoli comparti. L’incremento risulta particolarmente importante per gli Enti del SSN, la cui percentuale, calcolata in termini di importo, passa dal 50,5% del 2015 al 77,1% del 2019. La performance migliore è fatta registrare dal comparto delle Regioni e Province autonome, con una percentuale del 77,8% nel 2019.

Nell’ambito delle misure adottate per rispondere all’attuale crisi sanitaria, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Decreto Rilancio, ha previsto un fondo per il pagamento dei debiti pregressi della PA, con una dotazione di 12 miliardi di euro per il 2020, destinato a concedere anticipazioni a regioni, province autonome ed enti locali, che si trovino in uno stato di carenza di liquidità. A beneficiare dell’accelerazione del pagamento dei debiti degli enti territoriali saranno le imprese e gli altri creditori della PA: 8 miliardi sono destinati al pagamento di debiti commerciali degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome e i restanti 4 miliardi per i debiti degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Dal 15 giugno è possibile inviare a Cassa Depositi e Prestiti la richiesta di anticipazione liquidità.

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