Se il vecchio caro silicio amorfo sembra essere ormai una tecnologia matura, le innovazioni con materiali alternativi non si arrestano. La strada verso cui si sta andando è quella di una sempre maggiore flessibilità dei moduli, con l’obiettivo di impiegarli anche in modi inconsueti. Un’ultima novità arriva dall’istituto di ricerca americano Virginia Tech dove un team ha realizzato un nuovo pannello fotovoltaico estremamente flessibile e in grado di catturare sia la luce esterna che quella interna.
Ossido di titanio serigrafato
Dallo spessore inferiore a mezzo millimetro, i pannelli sono realizzati attraverso il processo di stampa serigrafica, quindi a basse temperature, e si compongono di una pasta all’ossido di titanio. Sono cinque gli strati e il risultato è molto simile a una piastrella da bagno, in grado di fornire 75 milliwatt di energia.
Un circolo virtuoso di riuso energetico
L’idea dei ricercatori- il cui studio verrà pubblicato sul numero di dicembre della rivista scientifica Solar Energy Materials and Solar Cells- è quella di utilizzare il rivestimento per tappezzare finestre o per realizzare tende, carte da parati e addirittura vestiti e zaini. I nuovi pannelli sono in grado di catturare sia la luce solare che la luce proveniente da altre fonti luminose presenti all’interno dell’edificio, quindi da dispositivi led, lampade a incandescenza e apparecchi fluorescenti. La luce verrebbe quindi immagazzinata dai tessuti e riconvertita in energia elettrica per alimentare a sua volta l’illuminazione o apparecchi elettrici. In un circolo virtuoso di riciclo.
Efficienza del 10%
I ricercatori sono piuttosto ottimisti anche in merito alle prestazioni dei moduli. Il prototipo ha già dimostrato un’efficienza del 10% che, se paragonato alle prestazione del 13-15% dei moduli in silicio, è già un bel traguardo.