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Pannelli isolanti termoformati nelle casette Ikea per i rifugiati

L'italiana Cannon Ergos ha fornito un impianto per la termoformatura dei pannelli che compongono la struttura modulare delle casette prefabbricate lanciate da Ikea Foundation

giovedì 18 giugno 2015 - Erika Seghetti

PR 201506-1 IKEA- Better Shelters 3
La gestione dell'accoglienza di immigrati e rifugiati è un tema di scottante attualità. Così come torna ad esserlo la proposta di moduli prefabbricati targati Ikea pensati come alternativa alle tende e ai moduli abitativi utilizzati nei campi profughi. Il progetto, promosso nel 2013 dalla Fondazione Ikea,“ramo umanitario” del gigante dell’arredamento svedese, abbracciato lo scorso marzo  dall’agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) con l'acquisto di 10mila unità, vede ora una partecipazione italiana.

Cannon Ergos, società ingegneristica specializzata in soluzioni per materiali plastici, ha fornito alla società svedese Safeman un impianto per la termoformatura dei pannelli che compongono la struttura modulare delle casette prefabbricate.
I "better shelter" – questo il nome delle unità abitative- si basano infatti su una struttura di sostegno in tubi di acciaio, sulla quale vengono applicati i pannelli termoformati in poliolefina termoplastica (TPO) che compongono il rivestimento perimetrale e la copertura. I pannelli offrono buona resistenza agli agenti atmosferici, raggi UV e pioggia, sono molto leggeri e vengono fissati mediante tasselli in materiale plastico.

Durata: 6 anni

Rispetto ai sei mesi di vita delle soluzioni fino ad ora disponibili, i nuovi moduli sviluppati da Ikea Foundation possono durare diversi anni, oltre ad essere facili da trasportare (gli elementi componibili sono piatti e impilabili) e da assemblare, anche in condizioni difficili e con manodopera non specializzata.

Isolamento termico e pannelli fotovoltaici

Le casette sono provviste di isolamento termico e predisposte per il montaggio di pannelli fotovoltaici flessibili che forniscono energia elettrica agli abitanti, anche attraverso una porta USB opzionale, prevista in fase di progetto, considerando che i dispositivi elettronici, soprattutto i telefoni mobili, sono diffusi anche nei paesi più poveri, rappresentando spesso l’unico strumento di comunicazione.


L’impianto fornito da Cannon Ergos a Safeman, completamente automatizzato, consente di produrre oltre un milione di pannelli l’anno

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