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Paolo La Greca nuovo presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici (CeNSU)

Ordinario di Urbanistica nell’Università di Catania, già direttore del Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura, è stato scelto per acclamazione dal Consiglio Direttivo nazionale, riunito a Roma nella sede istituzionale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri

lunedì 23 luglio 2018 - Redazione Build News

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Paolo La Greca è il nuovo presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici.

Il professor La Greca (nella foto il primo a sinistra), Ordinario di Urbanistica nell’Università di Catania, già direttore del Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura, è stato scelto per acclamazione dal Consiglio Direttivo nazionale, riunito a Roma nella sede istituzionale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in via XX Settembre.

La Greca succede nella carica al prof. Maurizio Tira, rettore dell’Università degli Studi di Brescia che ha retto il CeNSU negli ultimi quattro anni.

Il prestigioso istituto, Ente morale riconosciuto dal Presidente della Repubblica, da oltre 50 anni opera al fine di incrementare l’interesse per gli studi urbanistici, promuovendo iniziative culturali, di informazione e di aggiornamento favorendo anche la collaborazione con le Associazioni e gli Enti Pubblici che curano, sia in sede di studio che di attuazione, la soluzione delle questioni urbanistiche.

Il Presidente del CNI, Armando Zambrano, e il consigliere Fede, anch’egli componente della giunta esecutiva del CeNSU, sono stati fra i primi a congratularsi con il neo presidente dicendosi certi che egli saprà proseguire l’azione incisiva dell’Istituto, organo qualificato di consulenza per il Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

La Greca, nel suo discorso di insediamento ha indicato le priorità della sua azione che, in armonia allo Statuto, sarà volta ad accrescere l’attenzione degli ingegneri italiani sulle questioni urbanistiche di interesse nazionale e, soprattutto, a valorizzare l’apporto dell’attività professionale e della loro specifica competenza sulla rigenerazione resiliente del territorio, la mitigazione e l’adattamento ai rischi, in particolare simici, climatici e idrogeologici, l’integrazione con la pianificazione dei trasporti per l’accessibilità diffusa, la salvaguardia e valorizzazione sostenibile delle risorse non rinnovabili. Ha evidenziato, inoltre, come gli ingegneri sappiano traguardare le innovazioni e il mutamento in atto con atteggiamento positivo che li pone sul fronte di un’azione avanzata e multidisciplinare in grado di affrontare le sfide più rilevanti che l’urbanistica e la pianificazione territoriale si trovano a dover fronteggiare. Una loro prerogativa è, infatti, proprio quella di essere guidati da una logica evolutiva che li porta a declinare ottimisticamente gli scenari futuri e le trasformazioni profonde che interessano l’economia e la società in tempo di crisi.

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