Si è tenuta mercoledì 10 luglio nella Sala D’Antona del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una nuova riunione del tavolo con le parti sociali utile a proseguire nel percorso di attuazione della patente a crediti entro il 1° ottobre 2024, come previsto dalla legge n. 56/2024, di conversione con modificazioni del Decreto PNRR 4 (decreto legge 2 marzo 2024, n. 19).
“All’attenzione delle parti è stata portata una prima bozza di lavoro del decreto ministeriale con cui si regolamentano le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente, i contenuti informativi della patente, i presupposti e il procedimento per l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione dello strumento e di attribuzione dei crediti, oltre che le modalità per il recupero dei crediti decurtati. Ribadita la possibilità di estendere la patente a crediti ad altri settori, dopo un primo periodo positivo di applicazione in edilizia”, spiega una nota del Ministero del Lavoro.
La bozza del decreto ministeriale prevede l'assegnazione di 30 punti, aumentabili fino a 100. Per operare nei cantieri è necessario un minimo di 15 punti.
La firma del decreto da parte del ministro del Lavoro Marina Calderone è prevista per la prossima settimana.
Pd: “Calderone affossa la patente a crediti nell'edilizia”
«Apprendiamo dalla stampa che la Ministra Calderone si appresta a varare la patente a crediti nell’edilizia, rimodulandola profondamente anche rispetto al voto parlamentare di appena tre mesi fa», ha commentato il capogruppo del Pd nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
«Il comma 5, del nuovo articolo 27 del d.lgs, dispone: "La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente ai soggetti di cui al comma 1 di operare nei cantieri temporanei o mobili di cui all'articolo 89, comma 1, lettera a), con una dotazione pari o superiore a quindici crediti. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito l'Ispettorato nazionale del lavoro, sono individuati i criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati." Da qui a immaginare che rispetto alla previsione di legge, con decreto ministeriale il punteggio iniziale possa essere più che triplicato, appare assolutamente paradossale e contro la volontà del legislatore. E allora perché non mille, diecimila, centomila? La verità è che come sempre il Governo non vuole affrontare il tema della sicurezza sul lavoro con politiche serie e rigorose. Interviene sull’onda emotiva di grandi incidenti ma poi produce scelte a metà, inefficaci e spesso addirittura controproducenti. Senza rispettare il mandato del Parlamento oltre che il confronto con le parti sociali», ha concluso Scotto.