I controlli, annunciati dal sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari (LEGGI TUTTO), nei confronti delle imprese non certificate che continuano ad operare nel settore degli f-gas, “rischiano di rimanere sulla carta”.
Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale di CNA Installazione Impianti, lancia l'allarme: “Al di là delle buone intenzioni del Ministero annunciate dal Sottosegretario Vicari, il problema è che mancano le sanzioni per chi si comporta in maniera difforme da quanto previsto dalla legge”, osserva Battipaglia.
ASSENTI LE SANZIONI. Il Decreto Legislativo 5 marzo 2013, n. 26, “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra”, prevede sanzioni pecuniarie per violazioni in materia di contenimento delle perdite, di recupero di gas fluorurati, degli obblighi delle imprese (utilizzo di personale non certificato, non iscrizione al Registro Telematico, etc.), ma non dice nulla, e nulla del resto poteva dire, circa la vendita di f-gas a persone ed imprese non certificate in quanto questo divieto non era presente nel Regolamento 842/12006, cui il Dlgs 26/2013 si riferisce, ma è contenuto nel “nuovo” Regolamento 517/2014 di cui si attende ancora, da parte del Ministero dell’Ambiente, il decreto di attuazione.
AGGIORNARE IL DECRETO SULLE SANZIONI. “E’ un po’ come disputare un incontro di pugilato con le braccia legate” denuncia Battipaglia sottolineando che “Il decreto sulle sanzioni va rapidamente aggiornato pena l’assoluta inutilità delle pur positive norme sulla restrizione all’immissione in commercio degli f-gas contenute nel Regolamento Europeo recentemente entrato in vigore”.
“Prevedere sanzioni in materia di violazioni relative all’utilizzo degli f-gas da parte di persone ed imprese non certificate – conclude il Presidente degli impiantisti CNA - costituirebbe inoltre un utile deterrente nei confronti di atti e comportamenti non in linea con quanto disposto dalla norma riconoscendo in tal modo la condotta virtuosa di chi, persone ed imprese, ha ottemperato agli obblighi di legge e si vede oggi costretto ad affrontare la concorrenza sleale di soggetti che, pur non avendo la certificazione, continuano indisturbati ad operare confidando nell’assenza di controlli e sanzioni”.
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