A dicembre 2015 le imprese iscritte al Registro F-gas, e quindi in possesso del certificato provvisorio, sono state 48.262, in aumento rispetto alle 46.847 di luglio e alle 45.154 di gennaio.
Lo ha evidenziato Cna Installazione Impianti in base ai dati ufficiali aggiornati del Registro nazionale degli F-gas.
Le imprese certificate, che cioè hanno convertito la loro certificazione provvisoria in definitiva, sono passate dalle 12.964 di gennaio 2015 alle 15.898 di luglio, per arrivare alle quasi 20mila (19.856 per l'esattezza) di dicembre. In percentuale, le imprese certificate (in possesso del certificato definitivo) sono progressivamente aumentate, passando dal 29% di gennaio al 41% di dicembre.
STRETTA DEL MINAMBIENTE SUI CONTROLLI. Il boom è senza dubbio dovuto alla stretta sui controlli avviata dal Ministero dell'Ambiente la scorsa estate, attraverso le lettere inviate alle imprese che risultavano iscritte al registro ma prive della certificazione definitiva. “Sarebbe sin troppo facile dire ora ‘noi l’avevamo detto’ quando qualche mese fa avevamo pronosticato un aumento consistente delle certificazioni qualora fossero partiti i controlli. E’ bastata infatti una semplice lettera del Ministero dell’Ambiente che chiedeva spiegazioni alle imprese che si erano iscritte al Registro F-gas, ma non si erano ancora certificate, per far impennare la percentuale delle imprese certificate in rapporto a quelle iscritte”, osserva il presidente nazionale di Cna Installazione Impianti, Carmine Battipaglia.
MOLTE IMPRESE PREFERISCONO NON CERTIFICARSI. Restano comunque ancora delle criticità. Se si guarda infatti ai dati sulla certificazione delle persone, emerge che quelle iscritte al registro sono aumentate dalle 67.692 di gennaio 2015 alle 73.437 di dicembre (contro le 70.965 di luglio), mentre quelle certificate sono passate dalle 44.578 di gennaio alle 47.851 di luglio per arrivare alle 51.324 di dicembre. In termini percentuali si è passati dal 66% al 70%. Ciò significa che molte imprese, per risparmiare (la certificazione è onerosa), evitano di certificarsi e fanno certificare un loro dipendente che viene inviato a fare le installazioni presentandosi come una partita Iva. Inoltre, secondo le stime, sono circa 10mila le imprese che non si sono iscritte al registro e che quindi operano fuori dalle regole senza il patentino.
Battipaglia sottolinea che “un gran numero di imprese operanti nel settore degli f-gas continua a lavorare senza essere in regola, praticando una vera e propria concorrenza sleale nei confronti delle imprese corrette che hanno investito tempo e denaro nella certificazione. E’ ora che il Ministero rompa gli indugi ed avvii una efficace campagna di contrasto a chi lavora senza essere certificato. A settembre dovrebbe essere emanato il decreto di attuazione del nuovo Regolamento europeo 517/2014 sugli f-gas e sarebbe francamente sconcertante farlo entrare in vigore, con tutti gli oneri e gli obblighi che comporta per le imprese, senza che non vi sia stato alcun controllo nei confronti di chi questi oneri e questi obblighi si è ben guardato dall’assolverli”.