Studiando le proprietà di elasticità e di trasparenza alla luce del PDMS, polimero fatto di gomma utilizzato nella produzione di stucchi, adesivi e lubrificanti, i ricercatori del MIT hanno pensato di applicare il materiale nelle future smart windows. Conoscendo infatti la luce che attraversa il materiale, in base al suo spessore e al grado di allungamento, sarebbe possibile realizzare finestre che reagiscono ai raggi del sole, consentendo un importante risparmio economico sulle bollette di luce e gas.
Una scoperta che potrebbe avere interessanti ripercussioni: i ricercatori sperano infatti di poter usare la loro formula per ottimizzare la trasparenza e la trasmittanza ottica anche di materiali con superfici e strutture più complesse.
Con gli edifici e le finestre che reagiscono automaticamente alla luce – afferma López Jiménez, ricercatore del dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale del MIT – non c’è bisogno di spendere così tanto per il riscaldamento e l’aria condizionata. Il problema è che i materiali impiegati normalmente sono troppo costosi per applicarli ad ogni finestra. La nostra idea era di cercare un modo più semplice e più economico per lasciar passare più o meno luce, deformando un materiale molto semplice: un polimero trasparente che è già disponibile.
Gli scienziati del MIT hanno effettuato diversi esperimenti usando fogli di PDMS, in cui sono stati aggiunte microparticelle colorate. La struttura è opaca in assenza di deformazioni, ma diventa sempre più trasparente quando viene allungata o gonfiata nella direzione perpendicolare alla luce. Ora il team è al lavoro per trasformare “in pratica” quello che hanno scoperto in laboratorio. Il primo passo sarà ricoprire semplici vetri con uno o più strati di polimero. Utilizzare il PDMS, dunque, sarà più vantaggioso: è meno costoso ma al tempo stesso comunque efficiente per quanto riguarda il risparmio energetico.