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Pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode: la Guardia di Finanza sequestra oltre 5 mila tonnellate

L'operazione ha interessato tutto il territorio nazionale. 52 titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore sono stati denunciati per i reati di contraffazione e frode in commercio

lunedì 11 luglio 2022 - Redazione Build News

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“Sono oltre 5 mila le tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode sequestrate dalla Guardia di Finanza in un’operazione a largo raggio che ha interessato tutto il territorio nazionale”.

Lo rende noto un comunicato delle Fiamme Gialle, che riportiamo.

“52 titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore sono stati denunciati per i reati di contraffazione e frode in commercio.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale nonché oltre 1 milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale.

L’operazione è nata in seguito ad un’attività di approfondimento ed analisi di rischio elaborata dai finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione, hanno rilevato profili di anomalia meritevoli di approfondimento attraverso l’esecuzione di interventi ispettivi mirati sul territorio.

Infatti, il pellet da riscaldamento è soggetto a particolari regole destinate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto. I cilindretti di legno vengono ottenuti per compressione della segatura di legno ad alta temperatura; colle o leganti chimici non possono essere utilizzati nel processo produttivo e devono risultare assenti anche nella materia prima utilizzata.

Tali prescrizioni garantiscono la compatibilità ambientale del prodotto ed il regolare funzionamento dei sistemi di riscaldamento; in alcune regioni è consentito esclusivamente l’utilizzo del pellet eco compatibile.

Gli interventi, coordinati dal Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi, sono stati eseguiti dai reparti territoriali del Corpo in 40 province italiane.

Nel corso dei controlli, eseguiti con il supporto della Associazione Italiana energie Agroforestali – AIEL, i finanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico – fisiche non rispondenti al vero.

Sono state sequestrate anche diverse tonnellate di pellet provenienti da Russia e Bielorussia in quanto importate in violazione delle regole comunitarie.

La posizione dei 52 titolari di impianti di produzione, importatori, distributori e rivenditori denunciati è ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria nel rispetto della presunzione d’innocenza.

Le energie da biomassa rappresentano la prima alternativa tra le rinnovabili e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie, in un momento in cui il prezzo del gas e dei combustibili fossili risulta particolarmente instabile.

L’intervento ispettivo è stato orientato ad assicurare il rispetto delle regole nel settore, a tutelare gli operatori onesti che rispettano le regole, la sicurezza dei consumatori e l'ambiente”, conclude il comunicato.

Il video

IL COMUNICATO DI AIEL. “Nei mesi scorsi la Guardia di Finanza, con la collaborazione di AIEL, Associazione Italiana energie Agroforestali, ha sequestrato oltre 5 mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode, nel corso di un’operazione che ha interessato tutto il territorio nazionale. Le autorità hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità, sia veri e propri impianti di produzione irregolari, in cui il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico-fisiche non rispondenti al vero.

L’intervento, attivato a supporto dell’attività di autoregolamentazione del mercato, è stato effettuato incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione. Si tratta di un’operazione senza precedenti in Europa per numero e dimensione degli interventi, che dimostra, grazie ai continui controlli, la sicurezza del mercato italiano. L’operazione della Guardia di Finanza testimonia il continuo presidio della legalità nel settore delle energie rinnovabili da biomassa, che rappresentano la prima fonte di energia rinnovabile del Paese e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane, soprattutto in un momento in cui gas e combustibili fossili presentano forti aumenti di prezzo.

La qualità del pellet e, in generale, dei biocombustibili è un requisito molto importante, anche perché le certificazioni di qualità dei biocombustibili sono oggi richieste a norma di legge per accedere a tutti gli incentivi e le detrazioni sul territorio nazionale: Conto Termico, Superbonus 110%, Ecobonus, Bonus casa (come da disposizioni del D.lgs. 199/2021). Anche per queste ragioni, il pellet da riscaldamento è soggetto a specifiche regole finalizzate a garantirne la qualità lungo tutta la filiera produttiva.

A tutela del consumatore sono fondamentali le certificazioni di qualità come ENplus®, lo schema di certificazione del pellet numero uno al mondo. Dalle prime fasi di produzione fino alla consegna finale, ENplus® garantisce in modo trasparente e indipendente la qualità del pellet, contrastando le frodi lungo tutta la filiera, grazie ad un vero e proprio database liberamente consultabile online che presenta tutte le informazioni utili a verificare la “genuinità” della certificazione. L’analisi del codice identificativo e delle informazioni aziendali permette infatti di accertare l’effettiva conformità del prodotto certificato.

AIEL e l’ufficio ENplus® Italia sono impegnati da anni a garantire il rispetto delle regole, e sono a disposizione di autorità e consumatori per assicurare il corretto impiego degli schemi di certificazione e l’effettiva conformità del prodotto acquistato. I consumatori possono verificare in autonomia la presenza sul registro della certificazione di produttori e distributori di pellet ENplus® cercando l'azienda certificata sul sito ENplus® (https://enplus-pellets.eu/it/cosa-stai-cercando.html) e possono eventualmente segnalare una frode o un caso sospetto utilizzando l’apposito sistema di notifica.

I rivenditori e le aziende che hanno scelto di proporre sul mercato unicamente pellet di qualità, in grado di garantire le migliori performance degli apparecchi e degli impianti termici in cui è impiegato, possono aderire al Gruppo Pellet ENplus® di AIEL, il gruppo di filiera di produttori e distributori di pellet certificato di qualità ENplus® che operano nel mercato italiano”.

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