Rispetto alle 3,4 milioni di tonnellate consumate nel 2014, il mercato italiano del pellet quest'anno scenderà a 3,3 milioni di tonnellate, per poi registrare il prossimo anno un vero e proprio boom, sfiorando le 5 milioni di tonnellate.
E' quanto emerge da uno studio del Global Agricultural Information Network del dipartimento dell'Agricoltura americano, secondo cui l'80% della domanda di pellet in Italia sarebbe soddisfatta dalle importazioni.
L'anno scorso, l'Italia ha infatti importato 1,34 milioni di tonnellate di pellet dall'Austria, 229,435 tonnellate dal Canada e 179,965 tonnellate dagli USA. Il pellet viene inoltre importato da Germania, Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Croazia, Polonia, Lituania, Romania, Francia, Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Ucraina, Bulgaria, Lettonia, Estonia e Egitto.
L'Italia ha esportato circa 8.271 tonnellate di pellet l'anno scorso, soprattutto in Austria, Slovenia e Spagna.
Per quanto riguarda i consumi, secondo il rapporto, il pellet in Italia viene principalmente utilizzato nelle piccole caldaie residenziali e/o industriali per il riscaldamento (96% del consumo italiano di pellet) e la maggior parte viene consegnato in sacchi.
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