Con il Rapporto n.4/2017 “Il bilancio del sistema previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2015”, il Centro Studi Itinerari previdenziali ha esaminato i bilanci pensionistici del sistema INPS e delle Casse privatizzate che assieme rappresentano la totalità del sistema pensionistico.
IL QUADRO CONTABILE. Dal Rapporto emerge che nel 2015 la spesa pensionistica relativa a tutte le gestioni (al netto della quota GIAS evidenziata in tabella 1a) è stata pari a 217.863 milioni di euro contro i 216.107 dell’anno precedente, con un aumento dello 0,81% (+ 0,69% il 2014 sul 2013); le entrate contributive, comprensive dei trasferimenti per coperture figurative, sgravi e agevolazioni contributive pari a 15.032 milioni di euro contro i 16.948 milioni dell’anno prima (non è ricompreso nelle entrate il contributo aggiuntivo di 10.800 milioni di euro a carico dello Stato, di cui alla legge n. 335/1995, destinato al finanziamento della CTPS, Casse Trattamenti Pensionistici degli Statali), sono risultate pari a 191.333 milioni di euro, rispetto ai 189.593 milioni del 2014 segnando un incremento dello 0,91% (+ 0,12% il 2014/2013) ed evidenziando così un saldo negativo tra contributi e prestazioni di 26.530 milioni con un lievissimo incremento dello 0,04% rispetto al disavanzo di 26.519 di euro del 2014 (+ 4,95% il 2014/2013).
ATTIVO DI BILANCIO PER TUTTE LE CASSE DEI LIBERI PROFESSIONISTI AD ECCEZIONE DELL’INPGI E DELLA CIPAG. Le gestioni in attivo sono solo 3 a livello INPS: la gestione Commercianti con 603 milioni, (erano 521 milioni nel 2014), la gestione dei Lavoratori dello Spettacolo con 422 milioni (279 l’anno prima) e la gestione parasubordinati con 7.198 milioni, in crescita del 3,7% rispetto ai 6.943 del 2014. Presentano un attivo di bilancio tutte le Casse dei liberi professionisti (con l’eccezione dell’INPGI e della Cipag), con un saldo positivo di 3.452 milioni di euro (3.364 nel 2014). Senza questi attivi, il disavanzo generale di bilancio sarebbe passato a 38,205 miliardi.
Le gestioni che hanno avuto i più alti passivi sono: la gestione dei Dipendenti Pubblici con un passivo di 28.980 milioni di euro (26.875 nel 2014), la gestione ex Ferrovie dello Stato che presenta per il 2015 un pesante saldo negativo di 4.233 milioni di euro; la Gestione Artigiani con un saldo negativo di 3.641 milioni di euro (3.541 l’anno prima); la gestione Coltivatori Diretti, Coloni e Mezzadri con un saldo negativo di 3.123 milioni di euro (3.146 milioni l’anno precedente); considerando anche l’intervento della GIAS il costo complessivo a carico della fiscalità generale è di 5,06 miliardi di euro. Il Fondo Trasporti con un risultato di esercizio negativo per 1.064 milioni.