Fino a che non sono alienati dall'impresa costruttrice o dati in locazione, gli immobili invenduti restano assoggettati alla Tasi nella misura dell’1 per mille, innalzabile dai Comuni al massimo fino al 2,5 per mille, o abbassabile fino ad azzerarla.
È quanto prevedono le prime bozze del disegno di legge di stabilità 2016, che ricordiamo abolirà – come annunciato dal premier Renzi – la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) sulla prima casa a partire dal prossimo anno (LEGGI TUTTO).
NON TUTTI GLI INQUILINI BENEFICERANNO DELL'ESENZIONE DELLA TASI. L'abolizione della Tasi riguarderà anche gli inquilini, ma non tutti: continueranno a pagarla gli studenti fuori sede che non spostano la residenza nel luogo in cui frequentano l’università, gli affittuari estivi e gli stagionali. L'abolizione della Tasi si applicherà solo agli inquilini che vivono in immobili destinati ad abitazione principale.
NON PESERÀ SUI PROPRIETARI L'ABOLIZIONE DELLA TASI PER GLI INQUILINI. I proprietari degli immobili dati in affitto agli inquilini esentati dalla Tasi, non avranno a loro carico la quota, che fino ad oggi i Comuni possono chiedere agli affittuari, e che oscilla dal 10 al 30%. La percentuale di Tasi fissata dai regolamenti comunali nel 2015 dovrà essere versata dai proprietari, i quali saranno tenuti al pagamento del 90% dell'importo totale della tassa in caso di mancata deliberazione.
RIMBORSI OLTRE I 4.000 EURO, STOP AI CONTROLLI PREVENTIVI. Sempre sul fronte fiscale, le bozze della legge di stabilità 2016 prevedono, per i rimborsi totali superiori ai 4 mila euro, l'eliminazione dei controlli preventivi, sostituibili dall'Agenzia delle Entrate - in caso di rimborso di importo rilevante – con controlli preventivi entro 4 mesi dal termine previsto per la dichiarazione, fermo restando i controlli in materia di imposte sui redditi. L'amministrazione finanziaria dovrà definire la nozione di “rilevante”.