Il progetto Lauree professionalizzanti è stato al centro della II edizione della manifestazione “Conoscenza in festa” nata su iniziativa dell’Università di Udine e patrocinata dal Miur e dalla Crui.
All’incontro, che si è svolto dal 1 al 3 luglio 2016 a Udine, hanno partecipato 50 rettori che, con il contributo di rappresentanti delle istituzioni e delle professioni, hanno affrontato diverse questioni cardine per l’università. Tra queste il tema delle “lauree professionalizzanti per rendere competitivo il paese” oggetto di una specifica sessione che ha visto la partecipazione del consigliere Cnpi Sergio Molinari alla tavola rotonda e di tutto il Consiglio nazionale dei periti industriali.
LA SPERIMENTAZIONE. Diverse le novità emerse dalla due giorni di Udine. Innanzitutto la sperimentazione: si inizierà con alcuni progetti pilota, per poche classi di laurea (a partire dalla L 9, ingegneria industriale), solo in alcuni atenei e proprio cominciando dalla professione di perito industriale.
Per quanto riguarda la didattica, si pensa di utilizzare un modello ad Y (grazie alle leggi già esistenti) senza escludere ancora del tutto l’articolazione di 1/3, 1/3, 1/3 con una contaminazione dei tre momenti uno dentro l’altro. Per rendere questi percorsi ancora più qualificanti poi è stata lanciata l’idea del numero programmato con una selezione molto stringente per l’accesso.
La governance dovrà essere mista, con soggetti esterni e al di fuori dei dipartimenti.
Per la buona riuscita di questo progetto la categoria ha dichiarato piena disponibilità attraverso tre canali in particolare: un’azione di orientamento degli studenti verso questi percorsi, una piena disponibilità degli studi dei professionisti per gli stage o i tirocini e entrando nel processo di costruzione della nuova governance.
Tutto dovrà essere pronto per partire dall’anno accademico 2017/18.