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Perito industriale: verso la costruzione di un Manifesto per il futuro della professione

Il manifesto raccoglierà visioni, strategie e linee di azione (strumenti, progetti) sui temi individuati come centrali per il futuro della professione

venerdì 23 marzo 2018 - Redazione Build News

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Il Consiglio nazionale dei periti industriali, in prossimità della scadenza del mandato 2013-2018, ha deciso di realizzare, con il contributo dell’intera categoria, un Manifesto per il futuro della professione, vale a dire un documento che, a partire dai risultati raggiunti nell’attuale mandato, tracci le linee strategiche di azione per il futuro.

Tale iniziativa parte dalla consapevolezza che le sfide che attengono la categoria per i prossimi anni sono numerose e impegnative, e dalla volontà al tempo stesso di delineare una piattaforma condivisa di lavoro che faccia da ponte tra presente e futuro, dando voce alle idee dei colleghi nei diversi territori.

Un manifesto che non ha l’obiettivo di rendere testimonianza del lavoro svolto, ma di fornire a chi sarà chiamato a guidare la categoria nei prossimi anni un’eredità in termini di conoscenza, visione e strategia.

Il manifesto raccoglierà visioni, strategie e linee di azione (strumenti, progetti) sui temi individuati come centrali per il futuro della professione, ovvero:

1. La riforma dell’Ordinamento professionale

2. I percorsi di laurea per l’accesso alla professione: una nuova realtà da costruire

3. Lavoro dei professionisti e nuovi mercati: aggiornamento delle conoscenze e alleanze per l’innovazione

4. Le competenze professionali degli iscritti, tra rischio “erosione” e bisogno di tutela

5. Dallo studio all’Ordine, un modello organizzativo da innovare

6. L’Europa e le professioni regolamentate: l’evoluzione del quadro normativo tra rischi e opportunità

7. La professione e la sfida demografica: tenuta, qualità e ricambio

8. Identità e immagine del perito industriale

9. Il welfare per il professionista e la sfida dei nuovi bisogni

10. La governance di categoria: strutture, risorse e modello organizzativo.

Su questi temi i territori saranno chiamati a partecipare secondo il metodo OST (Open Space Tecnology), cioè un metodo di interazione costruttiva che si basa sull’auto-organizzazione e sull’interesse che ogni partecipante ha per un argomento. In sostanza i rappresentanti di categoria saranno suddivisi in tavoli di lavoro tematici, ciascuno dei quali dovrà confrontarsi e pervenire alla stesura di un Report condiviso di suggerimenti e proposte per il futuro della professione. Il confronto di idee tra professionisti operanti in aree e territori diversi servirà a individuare e descrivere una serie di proposte per una piattaforma di proposte che confluiranno nel Manifesto.

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