“Gli ingegneri svolgono un ruolo fondamentale all’interno della società civile, al pari di altre categorie professionali come ad esempio i medici. A garanzia della qualità delle prestazioni da loro svolte a favore dei cittadini è necessario che seguano tutti il codice deontologico e la formazione obbligatoria. Per questo riteniamo che, a tutela dell’interesse dei cittadini, così come accade per i medici, è tempo di rendere obbligatoria per gli ingegneri l’iscrizione all’Albo”.
Così Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, intervenuto al convegno “Eccellenza per l’innovazione dell’ingegneria civile, edile e ambientale” organizzato dall’Università di Trento. Nell’occasione Perrini ha proposto alcune riflessioni a valle del Dpr 328/2001. “A distanza di 22 anni dall’entrata in vigore del decreto – ha detto – è arrivato il momento di fare alcune riflessioni sul suo contenuto, a cominciare dalla formazione universitaria e dalla precisa definizione delle competenze degli ingegneri della sezione A e quelli della sezione B. Resta, inoltre, ancora aperto il tema delle necessità delle riserve di legge per il secondo e terzo settore”.