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Pianificazione edilizia Uk: più potere al governo centrale e meno burocrazia

Nelle proposte di riforma la possibilità del governo centrale di scalvare gli enti locali per alleggerire le norme, liberalizzare i piani regolatori e accelerare i permessi ai cantieri

lunedì 13 luglio 2015 - Erika Seghetti

osborne copia
Una riforma per accelerare le nuove costruzioni. Con il duplice obiettivo di soddifare la crescente richiesta abitativa e di alimentare il settore immobiliare. Ad annunciarlo è il cancelliere britannico George Osborne, responsabile della politica economica del governo conservatore di David Cameron, precisando che le misure potranno consentire al governo centrale di scalvare se necessario i comuni e gli enti locali per alleggerire le norme, liberalizzare i piani regolatori e accelerare i permessi ai cantieri.
Dopo anni di sollecitazioni alle autorità locali per velocizzare l'edilizia- si legge nel Financial Times dello scorso 9 luglio- Osborne ha 'perso la pazienza e annuncia nuovi poteri che potrebbero rivoluzionare il sistema di pianificazione.”

Ampi poteri al governo centrale


Il progetto, presentato come parte del Piano di produttività nazionale, prevede in particolare di attribuire al governo centrale la facolta' d'imporre un Piano Casa laddove l'ente locale non fosse riuscito a produrne in tempi ragionevoli uno, di dare ilvia libera a progetti edilizi presentati per terreni in disuso, sanzionando i responsabili che non sono stati in grado di soddisfare le richieste di pianificazione e persino di confiscare tali terreni se le amministrazioni locali esitassero. Include poi percorsi privilegiati per la costruzione di grandi comprensori abitativi e un allentamento delle regole per l'ampliamento della aree fabbricabili a Londra. Introduce, infine, un meccanismo automatico per l'autorizzazione a costruire in siti industriali abbandonati dell'Inghilterra.

Le proteste

Un pacchetto di riforme che naturalmente sta provocando forti contestazioni. Il fronte laburista all'opposizione e ai verdi denunciano il rischio di cementificazione, ma le critiche più aspre riguardano la questione delle confische, viste come una 'nazionalizzazione' mascherata con il reale obiettivo di danneggiare e impoverire le comunità locali a vantaggio del governo centrale.
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