Nel corso della seconda riunione del Tavolo di consultazione per il Piano Casa, che si è svolta ieri, è stata illustrata la strategia del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Gli aspetti prioritari riguardano sia il riordino e la semplificazione della normativa di settore che la definizione di modelli sperimentali. Su tali temi prioritari, rispetto ai quali grande attenzione è puntata su una virtuosa collaborazione pubblico/privato, il ministero, guidato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, sta definendo tavoli di lavoro in cui coinvolgere, secondo le competenze, gli enti interessati. In particolare i tavoli riguarderanno:
1) Ricognizione delle caratteristiche distintive dei programmi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale e dei relativi fabbisogni.
2) Riordino e semplificazione delle procedure di valorizzazione e recupero degli immobili pubblici dismessi, in modo da individuare le misure di semplificazione necessarie a promuoverne la destinazione ad obiettivi di edilizia residenziale e sociale.
3) Individuazione di linee guida e best practices per il riordino degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica.
4) Avvio di un confronto sulle iniziative di competenza delle cooperative edilizie e degli enti previdenziali, al fine di verificare le condizioni per promuovere un rilancio dei relativi programmi abitativi.
A tali gruppi si affiancherà la riflessione sui modelli sperimentali da attivare in attuazione della legge di bilancio 2024 con appositi ‘progetti pilota’.
“Il confronto con gli operatori ha permesso anche oggi di individuare alcuni esempi virtuosi su cui riflettere. Sono stati anche ipotizzati possibili percorsi per semplificazioni normative e acquisite proposte sul punto”, riporta la nota del Mit.
“Al centro della discussione, oltre all’edilizia residenziale pubblica, l’edilizia cosiddetta sociale, che riguarda quella grande massa di cittadini, lavoratori, studenti, che soprattutto nelle grandi città non riescono a sostenere i costi di affitti o dell’acquisto di una casa.
Grande soddisfazione del ministro Salvini, che ha ribadito la sua attenzione al tema e ha assicurato l’intenzione di acquisire gli spunti e le proposte del tavolo anche per la revisione del testo unico sull’edilizia su cui il governo sta lavorando”.
CNAPPC: “iniziativa positiva”
“L’Italia negli ultimi venti anni ha progressivamente abbandonato politiche attive relative alla “Casa”. Nel frattempo la società italiana ha modificato la propria composizione e oggi si sono ampliate le fasce di popolazione che necessitano di una risposta pubblica al tema della casa: coppie giovani, anziani, studenti, persone ad alta mobilità lavorativa, un ceto medio economicamente indebolito richiedono oggi una politica di social housing con offerte abitative nuove. Premesso che la casa è un diritto umano fondamentale irrinunciabile per lo sviluppo sociale, l’avvio di un “Nuovo Piano Casa”, come preannunciato dal Ministro delle Infrastrutture, è visto con favore, se inserito in una strategia territoriale di rigenerazione che contempli la prossimità con il lavoro ed i servizi e traguardi una qualità urbana diffusa.”
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) dopo la seconda riunione del Tavolo al quale sono intervenuti i Consiglieri Anna Buzzacchi e Massimo Crusi.
Per il CNAPPC la questione dell’offerta abitativa del nostro Paese va affrontata tenendo conto dei bisogni e delle specificità presenti nei territori: un piano in grado di indicare le misure di contrasto alla povertà ed al disagio abitativo e che definisca nuovi modelli innovativi sotto il profilo finanziario, gestionale, tipologico, costruttivo.
Va riaffermata l’importanza del rafforzamento di edilizia sociale di proprietà pubblica quale strumento utile al controllo del mercato, in una visione di lungo periodo in grado di garantire adeguati modelli abitativi per le generazioni future, così come quella di adeguare il patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, disponibile per un nuovo Piano Casa, ai principi di economia circolare, di bassa impronta carbonica e di capacità relazionale con il contesto, come espressamente richiamato dal programma New European Green Deal.
Creare una Banca Dati del Riuso del patrimonio esistente
A questo proposito il CNAPPC sollecita la creazione di una Banca Dati del Riuso del patrimonio esistente (edifici ed aree dismesse disponibili) che ne definisca il valore in funzione della capacità trasformativa anzidetta. Tale Banca Dati, supporto agli strumenti urbanistici comunali esistenti, dovrebbe essere rivolta a facilitare il rapporto pubblico-privato con il mondo imprenditoriale e con quello del terzo settore, in modo da coniugare gli aspetti economici, ambientali e sociali.
Questo approccio conoscitivo al Nuovo Piano Casa consente di traguardare una risposta ai nuovi bisogni abitativi coerente con i principi di qualità dell’abitare e di efficienza economica nell’ottica di riuso del patrimonio edilizio esistente pubblico e privato.
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