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Piano nazionale per la sicurezza del territorio "ProteggItalia": facciamo il punto

Il Piano può contare su vari stanziamenti, messi a sistema, per un totale di circa 11 miliardi di euro (10,853 miliardi) ripartiti nel triennio 2019-2021. Di questi, 3 miliardi sono già disponibili nel 2019 per opere urgenti immediatamente cantierabili (Piano stralcio 2019)

martedì 5 marzo 2019 - Redazione Build News

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ProteggItalia è un Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, per la messa in sicurezza del territorio e per opere di prevenzione del rischio. Il Piano - spiega Palazzo Chigi - può contare su vari stanziamenti, messi a sistema, per un totale di circa 11 miliardi di euro (10,853 miliardi) ripartiti nel triennio 2019-2021, che serviranno a finanziare progetti e interventi infrastrutturali. Di questi, 3 miliardi sono già disponibili nel 2019 per opere urgenti immediatamente cantierabili (Piano stralcio 2019).

Particolare attenzione, oltre a interventi legati all’emergenza, viene dedicata alla prevenzione e alla manutenzione. Il Piano, inoltre, prevede azioni di semplificazione e rafforzamento della governance, per un più efficace coordinamento degli interventi e dell’utilizzo delle risorse finanziarie a disposizione.

ProteggItalia, che è stato presentato in conferenza stampa dal Presidente Conte con il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il Ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, e il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, si articola su quattro pilastri fondamentali:

- Emergenza (di competenza del Dipartimento della Protezione Civile)

- Prevenzione (Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare)

- Manutenzione (Ministero delle Politiche agricole, Ministero dell’interno, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio)

- Semplificazione e rafforzamento della governance

“L’attenzione e la messa in sicurezza del territorio per contrastare e prevenire il dissesto idrogeologico hanno rappresentato sin dall’inizio una priorità di questo Governo” ha detto il Presidente Conte nel corso della conferenza di presentazione del Piano, aggiungendo che “serve una terapia del territorio per investire sulla prevenzione e sulla manutenzione”. Il dissesto idrogeologico costa allo Stato circa 2,5 miliardi di euro l'anno e l'Italia ha un territorio con il 79% di fragilità idrogeologiche.

Emergenza (Protezione Civile)

Sono già a disposizione 2,6 miliardi per il triennio 2019-2021 per l’emergenza dissesto nei territori colpiti dal maltempo nei mesi di ottobre e novembre 2018 per i quali è stato decretato lo stato di emergenza (16 Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano).

La ripartizione dei 2,6 miliardi è stata effettuata alla luce del fabbisogno di ciascuna Regione, che è stato individuato sulla base delle richieste avanzate e discusse fra gli interlocutori coinvolti (Governo, Regioni, Province autonome, Protezione civile). I 2,6 miliardi saliranno immediatamente a 3,124 miliardi a fronte di un ulteriore stanziamento da 524 milioni previsti nel decreto fiscale del Governo. A questo proposito, il 28 febbraio il Presidente Conte ha incontrato i rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome per definire la porzione dei 524 milioni da assegnare a ciascun territorio.

Prevenzione (Ministero dell’Ambiente)

Sul fronte della prevenzione, il Piano prevede 3,958 miliardi (su impulso dei Presidenti di Regione in qualità di commissari straordinari per il dissesto per interventi strutturali).

A questi vanno aggiunti 2.641 miliardi fino al 2030, al ritmo di 900 milioni a triennio, per interventi di prevenzione, per un totale di 6,599 miliardi euro.

Il Piano stabilisce una serie di misure di semplificazione normativa che costituiscono l’ossatura del Ddl “Cantiere Ambiente”. Presso il Ministero dell’Ambiente viene costiuito un hub operativo che cura e organizza gli investimenti per interventi di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico, in difesa del suolo, per la tutela del territorio e delle acque.

In ogni Regione viene costituito un Nucleo Operativo di Supporto (NOS), composto da tecnici che supportano il Commissario di Governo (il presidente di Regione).

Presso il Ministero inoltre, viene creata una struttura tecnica operativa che, in coordinamento con la Cabina di regia di Palazzo Chigi, assiste la fase progettuale e cammina al fianco dei Commissari.

L’obiettivo del Piano è di velocizzare i progetti e, al tempo stesso, assicurare una sostenibilità dei costi attraverso anche una ottimizzazione delle risorse e una gestione più efficiente.

Manutenzione (Ministero Politiche Agricole - Ministero dell'Interno - Ministero della Difesa - Presidenza del Consiglio )

Politiche agricole

In tema di manutenzione il Piano stanzia 2,371 miliardi di euro per azioni e interventi finalizzati a:

- difesa idrogeologica aree montane, agricole e forestali;

- interventi di salvaguardia di infrastrutture legate all’agricoltura;

- gestione forestale sostenibile;

- recupero dei terreni abbandonati e di difesa dei boschi.

Ministero dell'Interno

- 1,130 miliardi destinati ai Piccoli Comuni sotto i 20 mila abitanti per la manutenzione e messa in sicurezza di strade, scuole, patrimonio pubblico (400 milioni nel 2019 da Legge Bilancio 2019 + 300 milioni nel 2020 e 400 mln nel 2021 da Legge Bilancio 2018)

- Comuni delle zone a rischio sismico 1 e 2: opere di progettazione definitiva ed esecutiva relativa a interventi di miglioramento e adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico. (30 milioni dal decreto 50/2017)

Altri 230 milioni (Presidenza del Consiglio) e 40 milioni (Ministero Difesa) per la difesa del suolo e dissesto idrogeologico (riparto del fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese.

Cooperazione rafforzata (Ministero per il Sud)

Tra gli obiettivi del Piano c'è poi la volontà di agevolare un più rapido utilizzo dei fondi europei destinati al dissesto idrogeologico attraverso una maggiore sinergia tra la Commissione europea, le Regioni italiane e il Ministero per il Sud che si sostanzierà in:

- cooperazione rafforzata con la Commissione Ue;

- sostegno alle Regioni per accelerare la spesa dei fondi europei destinati al contrasto al dissesto idrogeologico;

- cronoprogramma;

- supporto amministrativo agli Enti locali nella progettazione degli interventi.

Piano stralcio 2019

Il Piano prevede 3 miliardi di euro che serviranno a finanziare progetti e interventi infrastrutturali cantierabili già nel 2019 per mitigare il rischio idro geologico.

Entro 60 giorni dall’approvazione del Decreto le amministrazioni competenti (Protezione Civile, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) dovranno presentare alla Presidenza (Cabina di Regia Strategia Italia anche in coordinamento con Investitalia e con il Cipe) un Piano stralcio 2019, ovvero un elenco di progetti e interventi infrastrutturali immediatamente eseguibili già nel 2019. Per predisporre questi elenchi si effettueranno conferenze di servizi sulla base delle proposte delle Regioni interessate e delle Province autonome con la partecipazione dei commissari per l’emergenza, i commissari straordinari per il dissesto e le autorità di bacino distrettuale.

Attività di coordinamento: la Cabina Di Regia (Strategia Italia)

Per garantire il coordinamento tra i vari interventi, Palazzo Chigi metterà a disposizione una Cabina di regia. Alla Cabina di regia parteciperanno le amministrazioni e i presidenti di Regione interessati agli interventi. Ogni progetto avrà un cronoprogramma per la sua realizzazione, con un soggetto attuatore e un sistema sanzionatorio per chi non rispetterà i tempi.

Questo coordinamento consentirà di avere effetti e impatti più significativi a livello sociale ed economico.

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