Nessun limite all’estrazione del marmo, se non il divieto a nuove cave sopra i 1200 metri, e via libera alle piscine in spiaggia. Alla vigilia del voto per l’approvazione del piano paesaggistico della Toscana (si terrà il 10 marzo), arriva in Regione un faldone di emendamenti che ne stravolgono completamente la natura.
Fondo Ambiente Italiano (FAI), Legambiente, WWF Italia e Italia Nostra dichiarano il proprio sconcerto e ritengono "gravissime le disposizioni che mirano a declassare le più vincolanti “direttive” del Piano in semplici “indirizzi”, nullificandone il senso e l’utilità".
Altrettanto gravi - secondo le associazioni - le nuove disposizioni sulle cave, che consentono di fatto l’estrazione del marmo in qualsiasi sito della Regione, riservando la tutela solo alle vette e crinali “vergini” sopra i 1200 metri e stralciando le linee guida di valutazione paesaggistica proposte dal Piano per avviare un uso consapevole e sostenibile di un territorio di alto valore come quello delle Apuane.
Le associazioni si rivolgono pertanto ai vertici nazionali del PD e al Governatore della Regione Rossi perché si pronuncino in maniera inequivocabile, invitando gli amministratori locali del loro stesso partito a ritirare questi pericolosi emendamenti e favorendo una rapida e definitiva approvazione del Piano Paesaggistico della Toscana, fondamentale strumento per il buon governo del territorio, a partire da quello toscano.