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Piano Paesaggistico Territoriale Puglia, il testo della delibera

Pubblicata anche la relazione generale e le norme tecniche di attuazione

mercoledì 18 febbraio 2015 - Redazione Build News

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La vicepresidente e assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente, ha illustrato ieri alla stampa i contenuti della delibera di approvazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (Pptr).

Il Pptr è stato sottoscritto lo scorso gennaio a Roma dalla Regione Puglia e dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

Si tratta del primo Piano sottoscritto in Italia sulla base di una norma del Codice dei Beni culturali e del paesaggio del 2004 (LEGGI TUTTO).  

MAGGIORE FLESSIBILITÀ RISPETTO AL VECCHIO PUTT. “Il piano – ha spiegato ieri l’assessore Barbanente – entrerà in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Si tratta di “un Piano più flessibile rispetto al vecchio PUTT. L'assessore, però ha precisato che "flessibile non significa deroga, ma significa tener conto che un piano, alla scala regionale, non può essere privo di errori e omissioni. C'è un articolo delle norme tecniche di attuazione, il 104, che consente a tutti i soggetti, una volta entrato in vigore il Piano, di chiedere delle rettifiche, allegando adeguata documentazione, laddove le perimetrazioni dei vincoli, non siano corrette”.

TRASPARENZA. La Barbanente ha spiegato che il Piano prevede una parte che riguarda il sistema delle conoscenze. “Voglio sottolineare - ha spiegato - che questo piano finalmente rende certo e trasparente agli operatori e ai cittadini tutto il sistema delle tutele, perché noi abbiamo disponibili in rete, con accesso libero e gratuito, tutto il sistema dei vincoli e delle tutele, molti dei quali vigono dagli anni '50, quelli decretati e dalla legge Galasso dell'85, quelli introdotti per legge. Era un paradosso - ha continuato - che non si potessero ancora avere dei limiti certi su questi beni”.

STOP AL CARATTERE VINCOLANTE DELL'AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA MINISTERIALE. Dall’altro lato il Piano contiene una serie di regole per la trasformazione del paesaggio, condivise con il Ministero, che, una volta che i Comuni avranno adeguato entro un anno dalla data di entrata in vigore del Piano i propri strumenti urbanistici generali al Piano stesso, consentiranno di non avere più il carattere vincolante dell'autorizzazione paesaggistica ministeriale, quella che rilasciano le soprintendenze, ma solo obbligatorio.

“Nei fatti – ha aggiunto – per i comuni che si sono adeguati al PUTT il procedimento di adeguamento è semplificato ma anche per i comuni non adeguati ci sono regole certe e condivise”.

“Noi miriamo - ha concluso - da un lato a prevenire e reprimere laddove si commettono degli sfregi al territorio e dall'altro a progettare anche con il supporto di finanziamenti pubblici, che noi abbiamo già previsto per la riqualficazione dei paesaggi costieri, delle periferie urbane, dei paesaggi agrari e la connessione del paesaggio rurale con i centri storici del nostri territori”.

CINQUE PROGETTI. Nel piano anche 5 progetti: la rete ecologica regionale, la riqualificazione dei paesaggi costieri, il patto città-campagna (l’assessore ha ricordato l’esempio del parco agricolo multifunzionale dei Paduli in provincia di Lecce), il sistema della mobilità dolce, il sistema dei beni culturali, integrato con la carta dei beni culturali.

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