L’Autorità Nazionale Anticorruzione pone fine all’incertezza sui piccoli lavori.
Il presidente Anac Raffaele Cantone – spiega il sito del Consiglio nazionale dei geometri - ha risposto ai dubbi posti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti circa il correttivo appalti (Dlgs 56/2017) che innalzava la soglia di applicazione del massimo ribasso a due milioni, condizionando questa possibilità all’utilizzo delle “procedure ordinarie”.
Questa formulazione che di fatto rischiava di complicare l’iter delle micro-assegnazioni, aveva portato Comuni e amministrazioni locali a fermare o sospendere i piccoli appalti, in attesa di ulteriori chiarimenti circa l’interpretazione della norma. Non si tratta di un dato da poco: nei primi cinque mesi del 2017 ben il 73% (3 gare su 4) hanno riguardato proprio i lavori di importo inferiore al milione di euro per un totale di 1,2 miliardi. A questo punto è intervenuto il Mit che nel quesito inviato a Cantone, auspicava un’assegnazione dei piccoli appalti fino a due milioni, consentendo anche per le procedure negoziate sotto la soglia del milione, l’aggiudicazione basata solo sul prezzo.
Ora l’Anac ha confermato la linea proposta da Porta Pia come “l’unica rispondente a criteri di ragionevolezza e dunque pienamente condivisibile”. Anche per Cantone quindi, “la modifica apportata dal correttivo all’innalzamento della soglia per l’utilizzo del criterio del minor prezzo” non comporta in nessun caso “alcuna ricaduta sulle procedure di scelta del contraente”.
In attesa del parere del Tar, il presidente dell’Anticorruzione ha quindi confermato che “deve ritenersi possibile l’utilizzo del minor prezzo anche nelle procedure negoziate da 150mila a 1 milione di euro”.