D'ora in poi, in Piemonte le clausole sociali per la tutela dei lavoratori diventano un obiettivo per i direttori regionali nel predisporre gli appalti. In base ad un accordo con i sindacati, i direttori avranno infatti tra i loro obiettivi di lavoro, quello di inserire nelle gare d’appalto l’obbligo di evitare l’elusione, da parte delle ditte partecipanti, delle clausole sociali ai propri dipendenti.
Così è stato deliberato all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte nella seduta di ieri 24 ottobre, con una delibera che riprende il protocollo d’intesa sottoscritto dalla Giunta regionale con le organizzazioni sindacali nel maggio del 2016. È stato anche approvato, sempre all’unanimità, un ordine del giorno presentato dal gruppo M5s (prima firmataria Francesca Frediani) per rafforzare le disposizioni del protocollo d’intesa e che ha ribadito la necessità dell’istituzione di un tavolo di monitoraggio generale sugli appalti.
Dopo il continuo ripetersi di casi identici, abbiamo riscontrato – spiega Marco Grimaldi (Sel), primo firmatario della proposta di deliberazione - che spesso le stazioni appaltanti si sono fatte scudo del rispetto delle regole e del fatto che l’appalto non fosse al massimo ribasso, disattendendo lo spirito e le finalità del Protocollo sulla giusta retribuzione sottoscritto dalla Regione e dai sindacati. Le offerte economicamente più vantaggiose frequentemente sono tali perché risparmiano sul costo del lavoro. Per questo abbiamo voluto mettere nero su bianco che i direttori di enti strumentali e partecipate che non conseguiranno l’obiettivo della giusta retribuzione non riceveranno o perderanno parte del premio di produzione.
Il protocollo richiamato dalla delibera è del maggio 2016 ed è frutto di un confronto con le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Nel dettaglio, la delibera approvata ieri intende promuovere la tutela dei lavoratori e chiede alla Giunta regionale di inserire negli obiettivi della programmazione 2017-2020, da assegnare ai direttori degli enti regionali, l’obbligo di applicare le Linee guida e, in particolare, il Contratto collettivo nazionale di lavoro con le condizioni contrattuali di maggior favore e il mantenimento delle medesime, nel caso di subentro di una nuova ditta nell’appalto e le altre norme di tutela previste dal Codice degli appalti.