Circa 800 alloggi di edilizia sociale da rimodernare. È quanto prevede un disegno di legge, approvato ieri dalla Giunta regionale del Piemonte e che passa ora all’esame del Consiglio regionale.
Il Ddl, presentato dall’assessore Augusto Ferrari, mira a consentire il recupero degli alloggi destinati all’edilizia sovvenzionata e non assegnabili per carenza di manutenzione tramite il conferimento a persone che si impegnino a realizzare gli interventi necessari per renderli abitabili, come la sostituzione di apparecchi igienico-sanitari e la riparazione di pareti o pavimenti, fino ad un costo massimo di 7.000 euro, che gli enti proprietari provvederanno a restituire o detrarre dall’affitto.
Dai dati forniti dalle Atc e dai Comuni risulta che gli appartamenti in queste condizioni sono circa 800.
EDILIZIA SCOLASTICA. Sul fronte dell'edilizia scolastica, la Giunta della Regione Piemonte ha approvato i criteri generali per la redazione del piano triennale 2015-17 che prevedono, come proposto dall’assessore Giovanna Pentenero, di consentire l’accesso ai mutui trentennali con ammortamento a totale carico dello Stato per effettuare interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficienza energetica negli immobili sedi di scuole pubbliche coerenti con il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
I destinatari saranno Città metropolitana, Province e Comuni, che non saranno obbligati a cofinanziare gli interventi ma riceveranno una premialità se disposti ad intervenire. Per consentire al maggior numero di enti di utilizzare le risorse che saranno stanziate dal decreto interministeriale del 21 gennaio scorso, viene fissato per ogni opera un tetto massimo di finanziamento di 800.000 euro.
INVESTIMENTI PER CIRCA 50 MILIONI DI EURO GIÀ ENTRO FINE 2015. Al Piemonte dovrebbe spettare un importo di 50 milioni di euro (sulla base dei 900 milioni di euro previsti a livello nazionale) grazie al decreto sui mutui agevolati a favore delle Regioni che vogliano investire nell'edilizia scolastica, sottoscritto lo scorso 21 gennaio dai Ministeri dell'Economia, delle Infrastrutture e dell'Istruzione.
Il decreto interministeriale prevede infatti mutui trentennali agevolati che le Regioni potranno accendere con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e altri istituti di credito con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato. I mutui potranno essere utilizzati per interventi straordinari di ristrutturazione, di messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di 1° e 2° grado, degli immobili dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e delle residenze per gli studenti universitari di proprietà degli enti locali.
Imminenti le scadenze a cui Enti locali e Regioni dovranno attenersi. Entro il 23 febbraio, le amministrazioni provinciali ed i Comuni con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti (per i quali saranno presentabili massimo 4 domande) ed i Comuni con popolazione residente inferiore ai 10 mila abitanti (1 sola domanda presentabile), potranno inviare alla Regione Piemonte le richieste per accedere al bando triennale per l’Edilizia scolastica 2015-2017, on line sul sito istituzionale già nei prossimi giorni. Entro il 31 marzo le Regioni dovranno inviare al Miur e per conoscenza al MEF e al MIT, i piani regionali triennali redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali. Spetterà poi al Miur, definite le risorse disponibili (per l’anno in corso) per ogni Regione, procedere alla sottoscrizione dei mutui entro il 30 aprile 2015. Già dal mese di settembre, gli Enti finanziati, potranno affidare i lavori per l’avvio dei cantieri.
Il tetto massimo di finanziamento previsto per ogni singolo intervento, sarà come detto pari ad 800 mila euro e, nella selezione delle domande, la Regione attribuirà punteggi più elevati agli interventi:
- con il grado di progettazione più avanzato;
- di riedificazione o riqualificazione di immobili in stato di pericolo o inagibili volti alla completa e definitiva rimozione delle condizioni di inagibilità;
- finalizzati all'adeguamento alla normativa sismica consistenti in progetti di adeguamento /miglioramento sulla base della verifica sismica eseguita;
- finalizzati all'efficientamento energetico dell'edificio esistente.