Bonus edilizi sempre in primo piano. Dopo la scoperta di frodi (l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza avrebbero già smascherato truffe nella cessione dei crediti per un valore di 15 miliardi di euro) che ha poi portato alla stretta con il decreto del marzo scorso (DL 39/2024), ora il Governo mira a intensificare i controlli fiscali anche su altri bonus. Il progetto, che sarà presentato nei prossimi giorni sotto forma di emendamento al dl Superbonus, dovrebbe coinvolgere anche gli Enti locali, che in cambio dovrebbero ricevere una parte delle somme recuperate.
Coinvolgimento dei comuni nei controlli
L’idea di base è quella di estendere i controlli che oggi vengono eseguiti per il Superbonus anche ai Bonus barriere architettoniche e Bonus facciate. Per questa serie di controlli più rigorosi e che potrebbero essere eseguiti anche con accessi in cantiere, si prevede il coinvolgimento diretto dei Comuni e dei rispetti organi di polizia locale e tecnici catastali.
Quale compenso per gli enti locali?
Restano da chiarire però due aspetti non secondari: il compenso effettivamente spettante agli enti locali per questo nuovo compito (si parla di una forbice tra il 30 e il 50% sulle somme e sanzioni eventualmente incassate) e la reale capacità di implementare i controlli sia perché in molti Comuni le risorse disponibili sono ora impegnate negli appalti del PNRR, sia perché in passato questo genere di attività non ha prodotto risultati significativi, per ovvie ragioni di consenso elettorale.
Un po' di dati
Nell’attesa dunque di conoscere i dettagli precisi dell’iniziativa, sappiamo già secondo una stima che gli accessi ai cantieri per il solo Superbonus dovrebbero riguardare 494 mila cantieri. Un numero già di per sé elevato e destinato ad aumentare con i nuovi controlli. Insomma, dal Superbonus al superlavoro per i Comuni il passaggio appare breve.