La notizia è di quelle che potrebbero produrre un risultato significativo non solo nella lotta ai cambiamenti climatici ma anche nello smaltimento dei rifiuti plastici. Basti pensare alle enormi isole di plastica formatesi nell’oceano Pacifico, per effetto delle correnti.
Due scienziati statunitensi Allison J. Christy e Scott T. Phillips, della Scuola di Scienze dei Materiali e Ingegneria “Micro” presso l'Università Statale Boise, hanno creato in laboratorio una plastica facilmente riciclabile, non derivata dal petrolio.
Il poli-etilcianoacrilato
Il nuovo materiale è stato denominato PECA, acronimo di poli-etilcianoacrilato, ed è stato inizialmente concepito per sostituire il polistirene o polistirolo, impiegato negli imballaggi e in prodotti usa e getta.
Si è appreso della scoperta grazie a un loro articolo apparso su The Conversation e successivamente sono stati pubblicati maggiori dettagli sulla rivista ScienceAdvances. Da quanto si apprende i due scienziati sarebbero già al lavoro per trovare alternative ad altri materiali plastici di uso comune, sempre a basso costo e non legate al petrolio.
Per la messa a punto della nuova plastica si è partiti dall'etilcianoacrilato (ECA), un estere di cianoacrilato, incolore e dall'odore dolciastro, che oggi è alla base delle super colle a presa rapida, utilizzate in ambito industriale e domestico.
Facilmente riciclabile
L’aspetto più importante della scoperta è che gli oggetti realizzati la PETA sono facilmente riciclabili (a differenza della plastica derivata dal petrolio), con un grado di efficienza superiore al 90 percento, dopo il processo di recupero. Bastano infatti solo 200 °C per rompere le lunghe catene delle molecole.
Il destino della plastica derivata dal petrolio, così come l’abbiamo conosciuta nel ventesimo secolo, potrebbe essere a questo punto segnato.