Il PNRR, quanto meno nella sua fase attuativa, non sarà gestito solo dal Presidente del Consiglio e dai ministri competenti. La cosiddetta cabina di regia sarà allargata con l’ingresso di Regioni, Comuni e di una delegazione parlamentare. È questa la proposta formulata dai partiti alla quale il governo non si è opposto e ha rimesso la decisione finale alle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera.
In particolare dovrebbero entrare a farne parte il presidente della Conferenza delle Regioni, il presidente dell’Anci (l’associazione dei Comuni italiani) e un gruppo di parlamentari designati.
L’andamento del piano, ora che sta per entrare nel vivo, interessa tutti e per questo motivo è stata accolta positivamente anche la richiesta di trasmettere la relazione periodica sullo stato di attuazione anche al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale a cui partecipano le parti sociali e la Conferenza unificata.
Uno dei principali argomenti su cui la cabina di regia dovrà prendere decisioni è quello delle regole degli appalti per i lavori previsti da PNRR. Qui l’auspicio da parte del mondo imprenditoriale è che sia presa la strada della semplificazione, favorendo la massima partecipazione. Per Vito Miceli, presidente di Assofer, occorre “ricalibrare le gare affinché le infrastrutture siano realizzate da tutte le imprese di qualità, non soltanto da quelle grandi”.
Franco Metta