“La proposta di modifica della quarta rata è stata approvata poco fa dalla cabina di regia. La quarta rata aveva 27 obiettivi da raggiungere, si interviene su dieci obiettivi con correzioni di tipo tecnico amministrativo e altre più nel merito. La proposta di modifica sarà inviata già oggi alla Commissione europea e con un'informativa al Parlamento”.
Lo ha dichiarato il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), convocata d’urgenza con all’ordine del giorno le modifiche della quarta rata.
Sulla terza rata verifica su aspetti di dettaglio
“Questo percorso porterà alla richiesta dell'intera quarta rata, non immaginando un definanziamento”, ha precisato Fitto. “Sulla terza Rata del PNRR siamo in fase di verifica di alcuni aspetti di dettaglio, sul piano dell'interpretazione: questo lavoro di dettaglio mette al sicuro da interpretazioni sia la Commissione che il Governo. Definiremo questi aspetti nei prossimi giorni. Sul PNRR andrò in Parlamento il 18 luglio per la relazione”, ha concluso il ministro.
Obiettivi raggiunti solo in parte: i soldi della terza rata potrebbero non arrivare in toto
Ricordiamo – LEGGI TUTTO – che sono 55 gli obiettivi (di cui 27 i più importanti) che l'Italia avrebbe dovuto raggiungere nel secondo semestre del 2022, ovvero riforma della concorrenza e della giustizia, cyber security, energie rinnovabili, infrastrutture (reti, ferrovie). L'Italia ha raggiunto solo 10 dei 27 obiettivi principali, i restanti 17 non sono stati ancora completati, tra cui: 6500 stazioni di ricarica per le auto elettriche; i contratti per i nuovi asili nido con un progetto di 4,6 miliardi; le borse di studio per i dottori; ma soprattutto i lavori di ristrutturazione antisismica e riqualificazione energetica degli edifici. Dunque, i soldi della terza rata ancora in ritardo potrebbero addirittura non arrivare in toto: infatti, quando c'è un raggiungimento parziale degli obiettivi, la commissione può effettuare un pagamento parziale.
Schlein: Meloni venga a spiegare in Parlamento
“Ci sono 19 miliardi di euro che l'Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del Pnrr: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all'11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l'Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall'Unione europea”, commenta la segretaria del Pd Elly Schlein. “La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perché rischia di slittare anche la quarta”, conclude.