Pronta la replica del MiTE all’articolo apparso ieri 8 febbraio su Repubblica e intitolato “Ansia sui ritardi del PNRR. Giovannini e Cingolani i ministri più in difficoltà”. Con un comunicato stampa, il dicastero guidato da Roberto Cingolani definisce “inspiegabile” e “fuorviante” il titolo scelto dal quotidiano, e rivendica di aver centrato a fine dicembre “tutti e 7 gli obiettivi del PNRR che aveva con l’Unione europea” e di essere “perfettamente nei tempi per conseguire gli altri 11 previsti per fine giugno: 4 investimenti e 7 riforme”.
Il Ministero precisa inoltre che la cifra riportata nel testo di 77 miliardi di fondi PNRR da spendere entro la fine dell’anno da parte del Ministero è sbagliata: la fetta di Piano di competenza del dicastero è 34,7 miliardi di euro in 5 anni, fino al 2026.
La questione dei termovalorizzatori
Secondo l’articolo di Repubblica, firmato da Emanuele Lauria, tra le “forche caudine dei capitoli delicati” dei progetti del PNRR facenti capo al MiTE ci sarebbe anche la realizzazione di nuovi termovalorizzatori. Questi ultimi però, replica il Ministero, non sono previsti dal Piano.
In compenso, i bandi già lanciati per impianti di trattamento dei rifiuti hanno ricevuto un’ottima risposta. Sono già stati lanciati bandi per 2,5 miliardi, che saranno assegnati nei prossimi mesi, fa sapere il ministero: impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti (1,5 miliardi), progetti “faro” di economia circolare (0,6 miliardi), isole verdi (0,2), interventi per la sostenibilità ambientale dei porti (0,27).
I bandi previsti per il prossimo semestre
“Nel prossimo semestre – prosegue il comunicato del MiTE – saranno avviate procedure e bandi per altri 10 miliardi di euro: sviluppo agrivoltaico (1,1 miliardi), promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo (2,2), sviluppo del biometano (1,92), rafforzamento smart grid (3,61), interventi su resilienza climatica reti (0,5), sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (0,2), tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (0,33). La prima M&T (Milestone & Target) da conseguire a marzo, il Decreto ministeriale per la digitalizzazione dei parchi, è già pronta in bozza. Entro il 30 giugno 2022, dopo la digitalizzazione dei parchi, il MiTE deve adottare la strategia nazionale per l’economia circolare e approvare il piano per il sostegno degli enti locali. Ci sono poi fondi per cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali e 160 milioni per ricerca e sviluppo sull’idrogeno”.
Gli incentivi per l’idrogeno verde
Infine, è prevista l’entrata in vigore di incentivi fiscali a sostegno della produzione e del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti. Sempre sul fronte dell’idrogeno verde si prevede lo stanziamento di 450 milioni per la produzione di nuovi elettrolizzatori. A contribuire al raggiungimento degli obiettivi in termini di decarbonizzazione ci sono inoltre 3 gigawatt di nuova potenza da fonti rinnovabili da mettere a bando nei prossimi sei mesi (FER1), dopo l’aggiudicazione di 1,8 gigawatt a gennaio.
Altre riforme sono la semplificazione e accelerazione delle procedure per gli interventi di efficientamento energetico e contro il dissesto idrogeologico e misure per facilitare la gestione dei servizi idrici integrati, e per il 30 giugno è previsto il varo del programma nazionale per la gestione dei rifiuti.
Franco Metta