L’Italia è stata il primo Paese Ue a chiedere la quinta rata e sarà anche il primo a chiedere la sesta rata. È quanto emerge dalla cabina di regia del Pnrr che si è svolta il 24 giugno a Palazzo Chigi, che ha verificato il conseguimento dei 37 obiettivi connessi alla sesta rata del nuovo Piano di Ripresa e Resilienza. Soddisfatta naturalmente la premier Giorgia Meloni che parla di un "doppio primato" italiano e di “primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario”.
La sesta rata
La sesta rata che l’Italia si accinge formalmente a richiedere alla Commissione Ue corrisponde a un importo di 8,5 miliardi (di cui 1,7 milioni a fondo perduto e 6,8 in prestito) mentre attualmente in è fase di verifica e rendicontazione finale la quinta rata di cui si attende a breve il trasferimento dei fondi pari a 10,6 miliardi (3,1 a fondo perduto e 7,5 miliardi a prestito) che porterà il parziale incassato a 113 miliardi di euro sul totale di 194,4 stanziati dalla Ue. Infine nei prossimi giorni verranno attivate le azioni di verifica e rendicontazione dei 69 traguardi e obiettivi della settima rata per un importo di 18,2 miliardi di euro. La scadenza ufficiale del Pnrr è fissata al 30 giugno 2026.
"Siamo pienamente entrati nella fase 2 del Pnrr, quella della concreta messa a terra degli investimenti per dare forma all'Italia di domani. Ce lo dicono i dati sul consistente incremento degli investimenti in opere pubbliche, che al Sud hanno registrato un tasso di crescita superiore al 50% nel corso del 2023", ha sottolineato il ministro degli Affari europei, del Sud, della Coesione e del Pnrr, Raffaele Fitto.
Principali obiettivi della sesta rata
Tra gli obiettivi previsti nella sesta rata, alcuni raggiunti anche nell’ambito dell’ultimo decreto PNRR convertito in legge, figurano gli investimenti strategici legati a:
- realizzazione di infrastrutture per il potenziamento del trasporto del gas (Linea Adriatica);
- formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali dei professionisti del sistema sanitario nazionale;
- crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e 5.0;
- avvio delle opere infrastrutturali nell’ambito della ZES del Mezzogiorno;
- rinnovo della flotta per il comando nazionale dei Vigili del Fuoco;
- digitalizzazione dei parchi nazionali;
- piano di potenziamento delle infrastrutture sportive scolastiche;
- tutela e valorizzazione delle foreste urbane e periurbane;
- transizione ecologica con l’implementazione degli impianti per la produzione di energia elettrica nei settori agricolo/agroindustriale (agrisolare);
- bonifica delle discariche abusive e conseguente cancellazione delle procedure di infrazione;
- potenziamento dei collegamenti ferroviari nel Mezzogiorno;
- ultimazione delle procedure di assunzione per i tribunali civili, penali e amministrativi;
- istituzione del polo del turismo digitale (Digital Tourism Hub);
- digitalizzazione della Guardia di Finanza che rafforzerà il presidio di trasparenza e legalità sul PNRR.
Agli investimenti inseriti nella sesta rata si aggiungono anche diverse riforme, tra le quali le misure per la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di fonti rinnovabili, per la riduzione dei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione e delle autorità sanitarie, per il quadro legislativo in materia di appalti pubblici, per la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e per l’entrata in vigore dei decreti legislativi in supporto degli anziani non autosufficienti