Mentre continua la forte crescita del mercato pubblico delle gare di progettazione - che, secondo l'Osservatorio Oice/Informatel - nel primo quadrimestre 2021 raggiunge i 1.583 bandi con un valore di 305,9 milioni di euro, +33,5% in numero e +51,9% in valore sull'analogo periodo del 2020, l'OICE propone al Governo di avviare da subito le procedure di scelta dei progettisti e delle strutture che potranno supportare le amministrazioni nella gestione degli interventi del PNRR.
Per il Presidente dell'Associazione delle società di ingegneria e architettura, Gabriele Scicolone, siamo alla vigilia dell'avvio degli interventi del Pnrr, che hanno tempi strettissimi e vincolanti; le nostre società sono pronte a raccogliere la sfida progettuale che già in questi anni hanno raccolto impegnandosi con tutte le stazioni appaltanti del Paese. A questo punto però chiediamo al Governo una sola cosa: se i progetti delle schede inviate a Bruxelles sono noti, cosa si aspetta ad organizzare gli affidamenti? Gli strumenti ci sono, ci sono gli accordi quadro che servono esattamente a questo scopo, cioè ad approntare la "potenza di fuoco" progettuale a beneficio degli enti attuatori. La stessa cosa si potrebbe fare per i supporti ai RUP a livello regionale o provinciale perché è inimmaginabile pensare che la gestione di questi interventi possa essere affidata ai neoassunti del "concorsone". In tre mesi gli operatori dell'ingegneria e dell'architettura potrebbero essere pronti ad operare; lo hanno già dimostrato a settembre scorso con gli accordi quadro per la manutenzione degli ospedali Covid. Si vari il decreto-legge con le nuove semplificazioni e si chiami a raccolta l'offerta di progettazione: professionisti, studi e società già pronti, da subito, a contribuire con il proprio know how all'ammodernamento del Paese. Noi ci siamo. Si tirino fuori i progetti da sviluppare, ma soprattutto si parta subito a sondare il mercato. Non va perso un minuto.
Tornando ai dati della domanda pubblica di aprile, le gare di progettazione pubblicate sono state 449 gare, per un valore di 92,1 milioni di euro; rispetto a marzo -8,9% in numero ma +11,0% in valore.
Il confronto con aprile 2020, che però fu il primo del lockdown, mostra incrementi del 172,1% in numero e del 129,1% in valore. Le gare pubblicate sulla gazzetta europea sono state 177, in 8 di queste, per un valore di 9,6 milioni di euro, il criterio di aggiudicazione è stato quello del massimo ribasso, erano state 7 a marzo.
In totale gli accordi quadro nel mese aprile sono stati 19 per un valore di 10,7 milioni di euro, erano stati 8 a marzo per 25,2 milioni di euro.
Nonostante la possibilità della scelta fiduciaria, le manifestazioni di interesse per l’affidamento di incarichi sotto la soglia dei 75.000 euro pubblicate ad aprile, sono state 212, il 47,2% del totale, con un valore stimato in 7,7 milioni di euro, pari all’8,4% del valore totale.
“Il mercato pubblico della progettazione, e in generale dei servizi di architettura e ingegneria – ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE – possiamo dire che, a parte qualche battuta di arresto, non ha sentito quasi per nulla gli effetti della crisi pandemica. Adesso vediamo che il trend della domanda pubblica rimane sempre su livelli ben più alti se solo confrontati con due o tre anni fa.
Il mercato di tutti i servizi di architettura e ingegneria subisce un rallentamento, infatti nel mese di aprile le gare sono state 752, con un valore di 210,0 milioni di euro, rispetto a marzo si rilevano cali dell’8,0% nel numero e del 15,1% nel valore, il confronto con aprile 2020 vede il numero crescere del 90,4% ma il valore calare dell’11,5%. Continuano a crescere con doppia cifra i dati del primo quadrimestre: 2.671 gare per un valore di 775,8 milioni di euro, con una crescita del 24,1% nel numero e del 13,6% nel valore. Da notare che i bandi sotto soglia, +28,7% nel numero e +84,9% nel valore, mantengono percentuali di crescita importanti mentre i bandi sopra soglia continuano a crescere nel numero, +9,2%, ma calano nel valore, -2,2%.
Continua a crescere il numero delle aggiudicazioni rilevate, infatti se ad aprile 2020 le aggiudicazioni rilevate erano state 83, sono state 96 ad aprile 2021. La media mensile del numero di aggiudicazioni nel 2016 è stata di 19, nel 2017 è stata di 40, nel 2018 di 61, nel 2019 di 55, la media nel 2020 è stata di 90 aggiudicazioni. I primi dati del 2021 danno una media mensile di 117 aggiudicazioni rilevate.
Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 113 unità del mese di aprile 2020, alle 177 del mese appena trascorso, +56,6%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso mese, un incremento del 33,9%, da considerare che da gennaio non sono più compresi i dati della Gran Bretagna, uscita dalle UE. E’ sempre modesta l’incidenza del nostro paese che nel mese si attesta al 5,1%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 26,1%, Francia 25,1%, Polonia 7,4, Spagna 5,0%.
I bandi per appalti integrati rilevati nel mese di aprile sono stati 39, con valore complessivo dei lavori di 174,9 milioni di euro e con un importo dei servizi compresi stimato in 3,1 milioni di euro. Il confronto con il mese di marzo del 2021 mostra una crescita del 5,4% nel numero ma un calo del 27,1% nel valore. Delle 39 gare, 24 hanno riguardato i settori ordinari, per 2,1 milioni di euro di servizi, e 15 i settori speciali, per 1,0 milioni di euro di servizi. Nei primi quattro mesi del 2021 le gare rilevate per appalti integrati sono state 139, di cui 138 con valore noto per 900,8 milioni di euro (nel 2020 erano state 115 le gare per 857,8 milioni di euro).