Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), commenta il colpo di spugna del Governo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con il taglio di interventi per 15,89 miliardi dalle ferrovie ai Comuni, dal dissesto idrogeologico al welfare.
“Ci auguriamo che lo spostamento ed il riequilibrio dei fondi del Pnrr non sia una marcia indietro rispetto agli obiettivi che riguardano le città ed i territori che rappresentano, come abbiamo più volte sottolineato, i veri elementi strategici all’interno del Piano poiché riguardano la qualità della vita dei cittadini. Non va snaturata la natura del Pnrr che nasce come una strategia nazionale che, partendo dal basso, si articola sui bisogni, sulle aspettative e sulle potenzialità di territori e comunità”, dichiara Miceli.
Contrasto al dissesto idrogeologico
“Desta poi forte preoccupazione l’operazione che rimodula, tagliandoli, i fondi destinati ad interventi di contrasto al dissesto idrogeologico proprio ora che su questo fronte ci troviamo in una vera e propria emergenza, mentre è ormai chiaro a tutti che la prima infrastruttura di cui il Paese ha bisogno è la manutenzione e la cura del territorio.” aggiunge il presidente del CNAPPC.
Ripristinare le risorse ai Comuni
“L’auspicio – conclude - è che siano ripristinate, con nuove fonti di finanziamento, le risorse destinate ai Comuni che hanno dimostrato una intensa attività nell’investire i fondi nell’interesse delle loro comunità”.
L'intervento del governo sul PNRR
Il commento del presidente del CNAPPC arriva dopo che il ministro Raffaele Fitto ha presentato al governo una rimodulazione dell'attuale PNRR. Modificati 144 obiettivi su 349; tagliati interventi per 15,89 miliardi dalle ferrovie ai Comuni, dal dissesto idrogeologico al welfare, mentre vale oltre 19 miliardi l'integrazione con il capitolo REPowerEU. Il documento presentato dal ministro conta 152 pagine e sposta fondi e tempi di molte riforme.