I nuovi edifici scolastici saranno sostenibili, inclusivi e si relazioneranno con il contesto sociale e ambientale di ciascun territorio. E’ questa la finalità del bando da 800 milioni, scaduto lo scorso 8 febbraio, per il Piano di costruzione di 195 delle nuove scuole innovative che sostituiranno i vecchi edifici distribuiti in tutte le aree del Paese, con una percentuale del 40% destinata al Mezzogiorno.
È assolutamente positivo e in linea con la posizione da sempre sostenuta dagli architetti italiani che le 195 scuole innovative, sostenibili e inclusive previste dal Pnrr, vengano realizzate attraverso i concorsi di progettazione a due gradi. Modalità, questa, che gli architetti sostengono in quanto è sicuramente quella più idonea per avere a disposizione progetti di grande qualità per realizzare buone opere pubbliche. La scuola è un elemento centrale della vita di ogni città e della sua realtà urbana. Affrontarlo equivale affrontare quello più generale della città del futuro: una città che avrà sempre più voglia di trasformare e riqualificare se stessa, e la sua struttura, anche per realizzare una più adeguata qualità della vita.
Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nel suo intervento alla presentazione della quarta edizione di “Abitare il Paese - La cultura della domanda”, progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi e dedicato, quest’anno, al tema “attivare comunità educanti, nuove generazioni per un progetto di futuro”.
Ricordiamo che il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha istituito un gruppo di alti esperti (LEGGI TUTTO), che sarà seguito dalla struttura del PNRR del Ministero, per elaborare le indicazioni che saranno alla base del concorso di progettazione delle 195 scuole pensate per ospitare una nuova idea di scuola, che metta al centro la sicurezza, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione. Il gruppo è composto da:
- Arch. Massimo Alvisi;
- Arch. Sandy Attia;
- Arch. Stefano Boeri;
- Arch. Mario Cucinella;
- Dott. Andrea Gavosto;
- Arch. Luisa Ingaramo;
- Prof. Franco Lorenzoni;
- Dott.ssa Carla Morogallo;
- Arch. Renzo Piano;
- Arch. Cino Zucchi.
Nel suo intervento alla presentazione della quarta edizione di “Abitare il Paese - La cultura della domanda”, Miceli ha sottolineato, poi, come sia
un passo importante che il concorso di progettazione venga sempre più spesso preso in considerazione nell’attuazione degli interventi previsti dal Pnrr, in particolare per quelle opere che richiedono una specifica attenzione per il loro inserimento nei contesti urbani come evidentemente è il caso delle scuole che rappresentano un presidio culturale e sociale nelle nostre città. Tutto ciò nel rinnovato impegno per la funzione degli spazi pubblici, essenziale per costruire una strategia di rigenerazione urbana.
Da parte sua il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ricordato come
da tempo abbiamo superato l’idea che la scuola sia soltanto un edificio: essa è il centro della vita collettiva, quasi una pietra angolare di una nuova rigenerazione del contesto urbano, un elemento importante della vita dei nostri territori. Ci siamo lasciati alle spalle l’idea che la scuola sia un lungo corridoio su cui si affacciano una serie di porte chiuse, dietro alle quali a loro volta ci siano altri spazi chiusi segmentati dai banchi e dove il principio dell’ordine appaia come quello dominante.
Per Carla Rinaldi, Presidente della Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi,
la nuova scuola post pandemia, del Pnrr, tutta la scuola che immaginiamo, deve far emergere quel legame imprescindibile che esiste tra qualità dell’apprendimento e qualità dello spazio, a partire dal protagonismo e dal diritto di cittadinanza dei giovanissimi. Questa è l’educazione di qualità che Fondazione Reggio Children e il Consiglio Nazionale Architetti PPC ricercano, per un contesto di apprendimento che sia davvero Terzo Educatore, come lo definiva Loris Malaguzzi.
Con la nuova edizione del progetto “Abitare il Paese” – ha proseguito Rinaldi - si pone l’ascolto dei protagonisti, dai bambini di 3 anni alle ragazze di 18, al centro della nostra società. L’alleanza tra pedagogia e architettura si allarga all’intera comunità educante, famiglie, città, istituzioni. Una comunità educante che, dopo l’esperienza della pandemia, incontreremo diversa, una comunità diffusa, che cerca di interpretare spazi e tempi in modo nuovo.