Con la pubblicazione da parte del Governo dei dati aggiornati sui fondi del PNRR, è possibile osservare la persistenza di difficoltà legate alla sua realizzazione. In particolare, tra i dati spicca quello dei fondi erogati che corrispondono al 26% del totale; è importante attenzionare questo dato per comprendere lo stato di avanzamento delle diverse opere, specialmente se consideriamo che il 56% delle scadenze previste dal piano deve ancora essere completato, evidenziando quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Spesi a giugno oltre 50 miliardi
Tra le altre informazioni da analizzare, c’è la spesa sostenuta, che al 30 giugno 2024 ammonta a 51,4 miliardi di euro. I settori che hanno ricevuto i maggiori fondi sono il Superbonus (circa 14 miliardi), il credito d'imposta per beni strumentali 4.0 (8,9 miliardi) e le linee ferroviarie ad alta velocità per il collegamento con il nord Europa (2,4 miliardi). Solo per i primi due investimenti è stato già erogato l'intero importo previsto.
Per quanto riguarda la capacità di spesa, cioè la quota di fondi già distribuiti rispetto all'ammontare complessivo assegnato, ci sono altre cinque misure che hanno raggiunto il 100%. In cinque casi su sette, i fondi sono stati erogati attraverso il credito d’imposta, un meccanismo molto efficiente per accelerare l’utilizzo dei fondi del PNRR, pur non privo di criticità.
Inoltre, ci sono dieci misure in cui è stato già erogato oltre il 50% dei fondi previsti, per un totale di circa 5 miliardi di euro su 8,9 miliardi stanziati. Tra gli investimenti con il maggiore impatto economico, si evidenziano quelli relativi alle linee ferroviarie ad alta velocità (con il 54% dei fondi utilizzati), il programma “Scuola 4.0” (che ha visto l’erogazione di 1,1 miliardi, pari al 53,4% del totale) e il rifinanziamento del fondo 394/81, volto a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane (656 milioni erogati su 1,2 miliardi complessivi).
Investimenti lontani dal completamento
Alcuni investimenti sono stati introdotti con la revisione del PNRR tra il 2023 e il 2024, come gli interventi del capitolo RepowerEU. In questi casi, è normale che la spesa sostenuta sia ancora molto bassa o nulla.
In questo contesto, si rileva che sette misure hanno ancora tra il 25% e il 50% dei fondi da erogare. Altre 29 misure rientrano nella fascia in cui il 50%-75% delle risorse assegnate non è stato ancora speso. La maggior parte delle misure, tuttavia, si trova nella situazione più critica: tra il 75% e il 100% dei fondi è ancora da utilizzare, escluse le misure di recente introduzione.
Particolarmente rilevante è il fatto che ben 50 misure già esistenti presentano una spesa tra lo 0% e l'1%. Tra i progetti bloccati spiccano quelli per le comunità energetiche (2,2 miliardi), i contratti di filiera per il settore agricolo (2 miliardi), lo sviluppo del biometano per l’economia circolare (1,9 miliardi) e l’espansione del settore agro-voltaico (1,1 miliardi).
Tra le misure che hanno visto almeno una prima erogazione, seppur minima, figurano il progetto per le linee ferroviarie ad alta velocità nel Mezzogiorno, con 10,5 milioni erogati su un totale di 1,8 miliardi, gli incentivi per l’uso dell’idrogeno nei settori difficili da decarbonizzare ("hard to abate"), con solo 106 mila euro spesi su 1 miliardo di investimenti previsti, e il programma Recovery Art, che ha visto un’erogazione di 4,6 milioni su 1 miliardo complessiv