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PNRR: Superbonus 110% prorogato al 2023. Ma con le risorse della prossima Legge di Bilancio

Entro maggio 2021 l'approvazione di un decreto-legge con le misure per rimuovere gli ostacoli burocratici all'utilizzo del Superbonus. Il sottosegretario al Mite Gava: estensione del Superbonus agli hotel

lunedì 26 aprile 2021 - Redazione Build News

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Sì alla proroga al 2023 del Superbonus 110%, ma non con i soldi del Recovery Plan, bensì con le risorse della prossima legge di Bilancio. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco.

Sabato scorso dal Consiglio dei ministri è arrivato il primo ok al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza – PNRR (cioè al Recovery Plan). Nel testo del PNRR tramesso ieri dal Governo al Parlamento si legge a pagina 190: “Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini , a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente) Il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali.

L’investimento consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia. La misura riguarda interventi effettuati su zone comuni, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno, nonché su singole unità immobiliari. Sono inclusi nella misura numerosi interventi, quali soluzioni per l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile. L’ammissibilità degli interventi è condizionata ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell'edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40%.

Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno. Il risparmio energetico previsto permetterà di raggiungere circa 291,0 Ktep/anno, ovvero 0,93 MtonCO2/anno”.

ENTRO MAGGIO UN DECRETO-LEGGE PER SEMPLIFICARE L'UTILIZZO DEL SUPERBONUS. A pagina 96 del documento è prevista entro maggio 2021 l'approvazione di un decreto-legge contenente le misure volte a rimuovere gli ostacoli burocratici all'utilizzo del Superbonus 110%. “L’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi). Obiettivo delle misure è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus”, si legge a pagina 95.

IL SOTTOSEGRETARIO GAVA: ESTENSIONE DEL SUPERBONUS AGLI HOTEL. “Il Pnrr prevede esplicitamente il 2023 come orizzonte di riferimento per l'applicazione. Non è una proroga ma il principio di un'azione strutturale”, ha dichiarato a ItaliaOggi il sottosegretario alla transizione ecologica, Vannia Gava. “Ricordo a me stessa che in quasi 20 anni i vari bonus fiscali per l'edilizia sono stati sempre prorogati di anno in anno con l'approvazione delle leggi finanziarie e di bilancio. Il destino del 110%, a cui stiamo lavorando come governo, è triplice. Orizzonte temporale al 2023, estensione anche a diverse tipologie di edifici e soprattutto un'azione di semplificazione. Ritengo utile – ha aggiunto Gava - estendere la possibilità di accedere al beneficio a tutte le tipologie di edifici che necessitano di una rigenerazione e continuo a lavorare per estendere la possibilità di fruire del superbonus a tutte le strutture con finalità ricettive, a partire da alberghi, agriturismo e affittacamere. Non solo aiuteremo l'economia a ripartire e sosterremo l'occupazione, ma riusciremo ad avere in Italia e a offrire a chi viene un vero turismo sostenibile”.

In allegato il testo del PNRR trasmesso al Parlamento

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