Il Governo Meloni affida in un video sui social la propria soddisfazione per i traguardi raggiunti in sede europea sul PNRR, noto a tutti come Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, frutto della stagione pandemica: "L'Ue conferma il grande impegno del Governo al fine di attuare pienamente il PNRR per rendere il Paese più moderno e più competitivo".
In effetti nel giro di pochi giorni siamo passati da una fase ancora incerta a conferme senza dubbio positive. Venerdì era arrivato da Bruxelles il via libera alle modifiche al PNRR presentate ad agosto che comprendevano anche il pacchetto italiano sul REPowerEU. Ieri, a stretto giro di posta dopo l’approvazione del decreto-energia che conferma la linea europea in tema di liberalizzazioni (leggasi fine del mercato tutelato), è arrivata anche la valutazione preliminare positiva alla richiesta della quarta rata del valore di 16,5 miliardi di euro (inviata lo scorso 22 settembre). Questo certifica il relativo raggiungimento di 21 milestone e 7 target. Con il bonifico atteso, salvo contrattempi, entro la fine dell’anno l’Italia raggiungerà quota 102 miliardi ricevuti, su un totale di 194,4 miliardi complessivi assegnati dal Next Generation Ue.
Ma c’è di più. Nessun’altra nazione Ue si trova così avanti. La Germania per esempio ha infatti appena avuto l’ok alla prima rata e la Grecia alla terza. Insomma sembra proprio che la cura del ministro Raffaele Fitto, a colpi di riunioni della cabina di regia, sia davvero apprezzata dalla Commissione Ue uscente. Nessuno sgambetto al governo di destra in vista delle prossime elezioni europee. In mezzo a tutto questo, nel weekend registriamo anche la storica vittoria di Sinner & C. alla Cappa Davis, un evento che non si verificava da 47 anni (Cile, 1976) e ieri invece la bocciatura della candidatura di Roma Capitale ad ospitare l’Expo 2030. Un taboo questo che dura dal 1942.
Giudizio positivo anche grazie alle riforme
Aldilà dunque di eventuali difficoltà a mettere a terra i progetti del PNRR, il giudizio positivo della Commissione Ue è motivato con le parole dei commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni che fanno parte della task force Recovery: “sono state attuate una serie di riforme in aree politiche chiave come la giustizia penale e civile, il pubblico impiego, gli appalti pubblici e l'assistenza agli anziani e a lungo termine. Ad esempio, sono stati compiuti ulteriori passi avanti nell'attuazione delle riforme della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario penale e civile".
E se sulla messa a terra dei progetti nel rispetto dei tempi rassicura direttamente la premier Meloni, il prossimo passo è ora il varo da parte del Governo di un decreto legge per recepire le modifiche al PNRR approvate. L'obiettivo primario è proprio quello evitare futuri ritardi: “chi non rispetta i tempi sarà responsabile del mancato rispetto e la norma riguarderà tutti gli enti attuatori”, ha precisato il ministro Fitto. Intanto è già partito il conto alla rovescia per presentare entro fine anno la richiesta della quinta rata da circa 18 miliardi.