L'energia recuperabile raggiunge livelli significativi - spiega una nota - per avere un'idea dell'energia che viene dissipata su una singola valvola di un impianto di distribuzione di un acquedotto, dove il fluido scorre con potenza durante l'intero corso della giornata, basti pensare che questa si aggira sui 60-100 MWh/anno, equivalente al consumo annuale di 17-28 famiglie medie in Europa.
La valvola può essere ad esempio impiegata negli impianti di distribuzione degli acquedotti, dove vengono utilizzate valvole per regolare la pressione di consegna alle utenze e gli impianti di teleriscaldamento, dove la gestione della pressione del fluido utilizzato per distribuire l’energia è cruciale. Potenzialmente l’innovazione potrebbe essere estesa anche ad altri ambiti: questi dispositivi sono pensati infatti per sostituire le valvole tradizionali ed essere inseriti in impianti esistenti senza modificarne funzionamento e struttura delle linee idrauliche.
COME FUNZIONANO? Non ci sono limitazioni all'utilizzo con liquidi diversi dall'acqua. Le valvole sono del tipo a sfera, a globo e a fuso. Gli elementi che costituiscono la valvola sono, come in ogni valvola tradizionale: un otturatore, un corpo valvola, un deviatore. A questi elementi sono stati aggiunti: una girante, un albero e dei supporti necessari a mantenere in asse la girante. La girante, costituita da un insieme di pale di forma diversa a seconda dell'applicazione, è direttamente collegata all'albero che trasmette all'esterno l'energia meccanica estratta dal flusso. L'albero di trasmissione è poi connesso a un generatore elettrico.