Solare, fotovoltaico e schermature solari

Polisilicio in oversupply: l’industria del fotovoltaico rischia la crisi

Secondo Bernreuter Research l’eccesso di offerta e il crollo dei prezzi provocheranno una forte competizione fra i produttori di polisilicio, che rischieranno di uscire dal mercato

martedì 29 novembre 2016 - Erika Seghetti

polisilicio

Nel 2018 l’industria del fotovoltaico polisilicio dovrà ‘combattere’ su un terreno di forte competizione. E una dozzina di produttori correranno il rischio di essere tagliati fuori dal mercato. A dirlo è la società di analisi di mercato Bernreuter Research che nel recente report Polysilicon Market Outlook 2020 mette in evidenza come un rallentamento della domanda e un parallelo aumento della capacità provocherà delle vere e proprie turbolenze di mercato. Il primo dato evidente sarà quello di un crollo dei prezzi del semiconduttore che passeranno dagli attuali 14 dollari al kg a meno di 12 dollari al kg nel 2018.

Industria in oversupply

Già nel 2014 e nel 2015 questo fenomeno ha iniziato a delinearsi, con un aumento della produzione del polisilicio molto più forte rispetto alla domanda. La produzione globale rispettivamente di 313.000 e 363.000 MT del materiale ha gonfiato le scorte riflettendosi negativamente sui prezzi in picchiata.

“Soltanto il boom di installazioni cinesi che si è verificato nei primi mesi del 2016- ha dichiarato Johannes Bernreuter, a capo del Bernreuter Research- ha salvato l'industria polisilicio da un ancora più grave eccesso di offerta.”Tra il 2017 e il 2019 la nuova capacità del polisilicio dovrebbe toccare quota 141mila MT- il 70% della quale in Cina- mentre il tasso di crescita di nuovi impianti fotovoltaici affonderà del 10%. Questa disparità tra domanda e offerta si tradurrà in una concorrenza spietata.

"Ci aspettiamo- dice Bernreuter- che alcuni progetti verranno differiti, altri finiranno come investimenti non recuperabili, e diversi produttori usciranno dal mercato".

Il flop della tecnologia FBR

Per quanto riguarda la tecnologia produttiva del reattore a letto fluido (FBR), utilizzata per ottenere silicio policristallino di grado elettronico e a basso costo, le speranze sono state in gran parte disattese. ‘Molte sfide tecniche sono state sottovalutate’, spiega Bernreuter. Di conseguenza il processo Siemens continuerà ad essere il metodo di produzione dominante, mentre la quota di mercato dell’FBR scenderà al di sotto del 3% nel 2016 e rimarrà in questo range nei prossimi anni.

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