La Commissione Europea ha pubblicato la seconda edizione del documento "Riesame dell’attuazione delle politiche ambientali dell'UE (EIR)".
Il pacchetto si compone di 28 relazioni per paese, ciascuna delle quali illustra lo stato di avanzamento dell’attuazione del diritto ambientale dell’UE nonché le opportunità di miglioramento nel proprio Stato membro, e di una comunicazione, che trae le conclusioni e definisce le tendenze comuni a livello dell’UE.
L'Italia e il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali
Nella relazione di riesame dell'attuazione delle politiche ambientali (EIR) del 2017, le principali sfide individuate relative alla loro attuazione in Italia erano:
- migliorare la gestione dei rifiuti, in particolare riducendo il collocamento in discarica e aumentando la raccolta differenziata dei rifiuti nelle regioni meridionali;
- migliorare il trattamento delle acque reflue urbane tramite investimenti adeguati;
- ridurre le emissioni di particolato fine e di biossido di azoto riducendo la congestione del traffico e la combustione di biomassa;
- designare i siti Natura 2000 restanti come zone speciali di conservazione e far sì che la rete Natura 2000 venga gestita in modo da garantire il raggiungimento di uno stato di conservazione soddisfacente di tutti gli habitat e le specie.
Nel periodo 2017-2018, in Italia sono stati organizzati quattro seminari tematici EIR su argomenti generali, i rifiuti, l'aria e l'acqua. Ha inoltre avuto luogo un dialogo tra la Commissione e l'Italia sul piano d'azione dell'UE per la natura. Nel 2017 la Commissione ha avviato il programma TAIEX-EIR Peer-to-Peer (EIR P2P), un nuovo strumento pratico inteso a favorire l'apprendimento reciproco tra le autorità responsabili in materia di ambiente. L'Italia ha beneficiato del sostegno dell'UE tramite le attività del programma EIR peer-to-peer sull'inquinamento atmosferico e le foreste. La struttura regionalizzata dell'Italia implica una condivisione delle responsabilità tra il livello nazionale e regionale, nonché la necessità di un coordinamento efficace all'interno di un sistema di governance multilivello. È necessario conseguire gli obiettivi del programma ambientale elaborato dal governo.
Passi avanti rispetto alla relazione del 2017 nell'affrontare le sfide
Sono stati registrati alcuni progressi nella gestione dei rifiuti, con un aumento continuo e costante del riciclaggio e del compostaggio nel corso degli ultimi sette anni. Tuttavia, saranno necessari maggiori sforzi per conformarsi agli obiettivi di riciclaggio dell'UE dopo il 2020. Il governo italiano continua nell'opera di bonifica delle discariche irregolari presenti sul territorio; per alcune delle quali la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) impone, dal 2014, sanzioni economiche all'Italia. L'Italia continua inoltre a essere soggetta a sanzioni dovute all'incapacità di creare una rete appropriata di gestione dei rifiuti in Campania, sebbene la regione abbia compiuto progressi in merito. Sono stati riscontrati passi avanti nello sviluppo di una strategia nazionale di economia circolare e di un piano d'azione sul consumo e sulla produzione sostenibili, alla luce della strategia per lo sviluppo sostenibile del 2017.
Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, nonostante la pianificazione e la nomina di un commissario straordinario, sono stati registrati progressi alquanto limitati nella riduzione del numero di agglomerati non conformi alla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, con la conseguente imposizione di sanzioni da parte della CGUE. È necessario continuare a promuovere investimenti nel quadro della pianificazione territoriale (per ridurre l'impermeabilizzazione del suolo) e per garantire il controllo delle inondazioni.
Per quel che riguarda la qualità dell'aria, sono stati registrati progressi limitati nella riduzione delle emissioni totali; per tale ragione, sono stati conclusi accordi tra il governo nazionale e le amministrazioni regionali. Tali accordi hanno incluso misure di pianificazione (come le zone a traffico limitato), incentivi fiscali e miglioramenti tecnici ai veicoli. Tuttavia, nel 2016 e nel 2017 sono stati registrati superamenti della soglia dei valori di particolato e di NO2. La ragione principale dei superamenti è legata all'alta incidenza del traffico stradale in Italia, con più dell'80 % degli spostamenti realizzati tramite veicoli privati, nonché ai metodi di combustione inefficienti in ambienti domestici. È inoltre necessario compiere progressi nella riduzione delle sovvenzioni ai veicoli aziendali, nel garantire parità tra il prezzo della benzina e quello del diesel, nonché nell'investimento in modi di trasporto più sostenibili.
Nell'ambito della rete Natura 2000 restano ancora da designare alcune zone speciali di conservazione. È inoltre necessario migliorare lo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse unionale, attuando pienamente gli strumenti messi a disposizione da Natura 2000, utilizzando i quadri regionali di azione prioritaria per una migliore integrazione dei fondi UE, e pianificando gli investimenti in modo più strategico.
Il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali del 2019 evidenzia che l'Italia potrebbe garantire un uso più efficiente dei fondi UE e delle opportunità di accesso ai prestiti, evitando la riassegnazione del bilancio destinato all'ambiente ad altri settori e incrementando l'assorbimento dei fondi tramite attività mirate di sviluppo delle capacità.
Esempi di buone pratiche
- L'Italia ha istituito un corpo specializzato di guardie ambientali per far fronte alla criminalità in tale settore.
- Il ministero dell'Ambiente ha promosso in modo efficace i progetti LIFE. Tre dei progetti LIFE più degni di nota sono: GESTIRE 2020 (per la tutela dell'ambiente in Lombardia), PREPAIR (per migliorare la qualità dell'aria nel bacino del Po) e il programma ASAP, che mira a diffondere la conoscenza delle specie esotiche.
- Mappe spaziali impiegate per la modellizzazione della qualità dell'aria e dati scaricabili per analisi nella città di Milano.
- Tetti verdi potenzialmente in grado di dimezzare le inondazioni.
- Buone pratiche a livello regionale per promuovere una migliore gestione delle risorse idriche e dei rifiuti.
- Per quanto riguarda l'economia circolare, negli ultimi due anni si sono moltiplicate le piattaforme di portatori di interessi, le alleanze tra il settore pubblico e quello privato, le iniziative di sensibilizzazione, ed è stato incentivato lo scambio di migliori pratiche.
In allegato il Rapporto elaborato per l'Italia