Si è svolto ieri mattina l’incontro del Tavolo di Filiera delle pompe di calore che ha presentato le Proposte per il Recovery Plan e gli obiettivi 2030-2050 dello European Green Deal, organizzato da Amici della Terra insieme ad Assoclima.
Il documento presentato – IN ALLEGATO - individua un primo pacchetto di proposte di intervento per consentire alle pompe di calore di svolgere il ruolo che viene loro assegnato dal PNIEC. Le indicazioni formulate riguardano, in particolare, sei ambiti: tariffe elettriche; strumenti di incentivazione; formazione per le aziende installatrici; informazione e comunicazione; renovation wave; controllo della qualità dell’aria e prevenzione sanitaria con gli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata.
Rispetto al 2019, il Tavolo di Filiera ha evidenziato importanti novità, sia a livello nazionale che europeo, da tenere in considerazione in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi 2030. Il Decreto Rilancio ha introdotto il Superbonus 110%, con la possibilità di optare per la cessione del credito. Non vi è quindi la richiesta di un incentivo, quanto piuttosto di migliorare il monitoraggio dell’efficacia di questo strumento rispetto agli obiettivi del PNIEC 2020 di penetrazione delle pompe di calore nel parco immobiliare residenziale.
Secondo il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, infatti, il contributo che le pompe di calore forniscono ai consumi da fonti rinnovabili termiche sarà più che raddoppiato nel 2030 rispetto al 2017, arrivando a 5.600 ktep (+111%). Questo incremento dovrà assicurare l’85% dell’aumento dei consumi da fonti rinnovabili termiche, necessario per conseguire l’obiettivo 2030 del PNIEC per i consumi termici. In particolare, l’aumento previsto dei consumi dalle sole pompe di calore (circa 3100 ktep) è pari al 26% dello sforzo complessivo di crescita di tutte le rinnovabili previsto dal Piano.
A livello europeo lo European Green Deal (EGD) e la Legge sul Clima, approvata lo scorso 22 aprile, hanno confermato la riduzione dal 40 ad almeno il 55% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e l’obbligo vincolante di raggiungere la neutralità climatica al 2050, da cui la necessità di un prossimo aggiornamento del PNIEC italiano per adeguarlo ai nuovi obbiettivi.
“Con l’aumento degli obiettivi 2030”, spiega la Presidente di Amici della Terra, Monica Tommasi, “diventa necessario adottare alcune policy, come mantenere il superamento della progressività delle tariffe elettriche e integrare gli obiettivi PNIEC 2030 per le pompe di calore nella strategia italiana al 2050 per la riqualificazione energetica degli edifici”. Inoltre, continua Tommasi – “bisognerà introdurre obblighi di fonti rinnovabili anche per interventi di ristrutturazione profonda di immobili con superfici inferiori a 500 metri quadrati con soglie più basse, e possibilità di usufruire di incentivi per interventi di compliance agli obblighi”. Altrettanto importante la realizzazione “sia di una campagna di informazione e formazione sulle pompe di calore per la climatizzazione residenziale rivolta a progettisti e imprese di installazione che di una campagna di comunicazione e informazione rivolta agli utenti”.
“Secondo l’ultimo Rapporto CRESME il mercato impiantistico vale 32,6 miliardi di euro e assorbe il 25,7% delle risorse, accrescendo il proprio ruolo nell’intera produzione edilizia” - ha dichiarato il Vicepresidente di Assoclima, Stefano Bellò, durante il suo intervento - “Diventa perciò fondamentale sviluppare il mercato delle pompe di calore, accelerando la transizione ecologica attraverso l’effetto combinato di efficienza energetica e fonti rinnovabili, puntando su un comparto produttivo e una filiera industriale di eccellenza, fortemente radicata sul territorio e che ha dimostrato di saper fare sistema”.
Ha concluso l’incontro Stefano Grassi, Capo di Gabinetto del Commissario Europeo all’Energia: La Commissione vede un ruolo per le pompe di calore molto ampio, gli obbiettivi 2050 implicano un’elettrificazione del parco immobiliare del 50-70% del settore residenziale e il 60% del terziario, per cui sono una tecnologia centrale per la realizzazione del Green Deal. Nei prossimi mesi rivedremo sia la direttiva rinnovabili che quella sull’efficienza energetica per sostenere questi obbiettivi dal punto di vista regolatorio, degli incentivi finanziari, della formazione e della comunicazione.
Il Tavolo di Filiera delle pompe di calore è composto da AiCARR, Amici della Terra Italia, Angaisa, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA, Confartigianato Imprese, Elettricità Futura, ENEL e Unione Consumatori.