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Ponte Morandi, il Mit risponde a una interrogazione alla Camera

I lavori di ricostruzione partiranno il 31 marzo prossimo, entro il 15 aprile 2020 la nuova infrastruttura sarà collaudata e aperta al traffico. Per ogni giorno di ritardo sono previste delle penali salatissime

giovedì 14 febbraio 2019 - Redazione Build News

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Rispondendo in forma scritta il 7 febbraio a una interrogazione in VIII Commissione della Camera sui tempi e le modalità con le quali si procederà alla demolizione del viadotto Polcevera di Genova e su quando inizieranno i lavori di costruzione del nuovo viadotto, il Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi, ha comunicato quanto segue.

Con il decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, il Governo ha nominato un Commissario straordinario per la ricostruzione del tratto del viadotto Polcevera crollato il 14 agosto 2018, giornata tragica per la città di Genova.

Tale misura è stata introdotta al fine di garantire – in via di urgenza e in deroga alle norme ordinarie – le attività per la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e il conferimento in discarica dei materiali di risulta, oltre che per la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario.

Il cronoprogramma allegato al contratto sottoscritto dal Commissario straordinario e dalle imprese fissa in 190 giorni il periodo necessario per la demolizione e in 382 giorni quello per la ricostruzione del ponte Morandi.

Come è noto, la demolizione è iniziata il 18 gennaio scorso, anche se di fatto le attività sono già partite il 15 dicembre 2018, mentre i lavori di ricostruzione partiranno il 31 marzo prossimo, in parallelo all'ultimazione dei lavori di demolizione.

Genova avrà il nuovo ponte per il 15 aprile 2020, termine entro il quale la nuova infrastruttura sarà collaudata e aperta al traffico.

Il dato rilevante che mi preme sottolineare per la sua portata innovativa è che per ogni giorno di ritardo sono previste delle penali salatissime.

Infatti, per il ritardo nell'esecuzione dei lavori di demolizione le imprese saranno costrette a pagare 19 mila euro al giorno, per il ritardo nella consegna della progettazione dell'opera in ogni singola fase è indicata una penale pari a 5 mila euro al giorno e per il ritardo nell'esecuzione dei lavori di ricostruzione sono stati imposti 202 mila euro di sanzione al giorno.

In questo modo siamo certi che, salvo cause di forza maggiore, il cronoprogramma che ho appena illustrato verrà rispettato.

Per completezza riportiamo anche il testo integrale dell'interrogazione:

MORASSUT, BRAGA, BURATTI, DEL BASSO DE CARO, MORGONI, ORLANDO, PELLICANI e PEZZOPANE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

con il decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109 sono state adottate disposizioni per la città di Genova colpita dall'evento del crollo di un tratto del viadotto Polcevera dell'autostrada A10 il 14 agosto 2018 ed è stato nominato con un commissario straordinario per la ricostruzione al fine di garantire, in via d'urgenza, le attività per la demolizione, la rimozione, lo smaltimento e il conferimento in discarica dei materiali di risulta, nonché per la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario;

dopo oltre quattro mesi dall'adozione del citato decreto-legge, permane una condizione di assoluta incertezza in cui Genova appare una città messa in ginocchio dal collasso del sistema trasportistico e conseguentemente dei traffici portuali causato dai gravi danneggiamenti delle infrastrutture stradali e ferroviarie e dalla forzata interruzione delle attività economiche e produttive che avevano sede nelle zone colpite dall'evento;

appare evidente l'assenza di una strategia chiara che consenta una ripresa economica e sociale del territorio ligure. In particolare, non si sa nulla sulle attività di demolizione e successiva costruzione del nuovo viadotto in relazione alle cui attività il commissario straordinario può operare in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea;

secondo il Corriere della sera di lunedì 4 febbraio 2018 ci sarebbero 245 decreti del Governo «impantanati» con la conseguente inefficacia delle norme approvate dal Parlamento. In ammonterebbero ad un totale di 45 i decreti attuativi ancora sospesi riconducibili alla città di Genova, di cui 40 riguardano il decreto-legge n. 109 del 2018 e altri 5 il decreto-legge su Banca Carige –:

con quali tempi e modalità si procederà alla demolizione del viadotto Polcevera e quando inizieranno i lavori di costruzione del nuovo viadotto.

(5-01416)

Vedi anche: “Ponte Morandi di Genova: 56 tecnici presentano un esposto alla Corte dei Conti

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