Ponte sullo Stretto: evidenziate 68 criticità. Scoglio valutazione VIA e sismicità

Commissione Ambientale vicina alla scadenza ma non solo da considerare l'importante questione dei terremoti. L’ingegner Andrea Barocci parla di "Adeguamenti importanti"

mercoledì 20 marzo 2024 - Redazione Build News

ponte sullo stretto rendering 720x405 30mar23 fonte Shutterstock

Settimana scorsa, il comitato scientifico esterno incaricato di valutare la fattibilità del Ponte sullo Stretto di Messina aveva espresso un giudizio favorevole sull’opera. Tuttavia, nella sua relazione ha evidenziato 68 criticità nel progetto definitivo di Eurolink.

Altro nodo importante per l'avvio del progetto è relativo al parere attesissimo della Commissione Via Vas, nominata dal ministero dell’Ambiente nel 2020 e che scadrà in pieno esame del progetto, rischiando di rallentare non poco l'avvio dei lavori previsti inizialmente per l'estate.

Il nodo Commissione VIA VAS

Sul calendario relativo al progetto del Ponte Sullo Stretto è segnato in rosso il 24 maggio, data di fine mandato per la Commissione. Per la valutazione di impatto ambientale si procederà a un riavvio dell’istanza con scadenza a 90 giorni, visto che parte del progetto era già stato esaminato nel 2011 prima che venisse cancellato. Ma stando al calendario i nuovi componenti si ritroveranno con una manciata di giorni utili per esaminare comunque un cospicuo numero di documenti.

Il rischio sismico

Altro nodo importante emerso dal comitato scientifico è quello legato al rischio sismico. In merito riportiamo le parole del Presidente ISI in un articolo del Sole 24 Ore dove l’ingegner Andrea Barocci spiega: "Sul progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina non vanno fatte verifiche ordinarie, ma al contrario vanno fatte simulazioni tenendo conto di quelli che vengono chiamati gli spettri che sono effettivamente le azioni sismiche che potrebbero arrivare". Un’attenzione dettata dal fatto "che, come dice il Comitato, gli spettri utilizzati per le simulazioni di progetto sono fermi al 2004". Barocci precisa che l’ingegneria sismica e la sismologia si sono sviluppati moltissimo negli ultimi anni in particolare dopo il terremoto dell’Aquila "che ha fatto da spartiacque". Senza contare che "la sismologia dell’area si basa su uno dei terremoti più forti registrati in Italia che è quello del 1908 ma proprio per questo carente di documentazione spendibile tecnicamente. Per questo il Comitato suggerisce di utilizzare modelli di terremoto analoghi avvenuti in altri luoghi ma in tempi recenti".

L’ingegner Barocci elenca poi un’altra serie di osservazioni formulate dal pool di esperti. Tra questi "l'acciaio che è stato utilizzato è un acciaio che viene utilizzato nelle costruzioni ordinarie" e di qui il suggerimento di "utilizzare gli acciai molto più performanti che si trovano adesso sul mercato". Ma anche "la valutazione della sicurezza degli impianti in caso di terremoto, in particolare quello elettrico che è necessario sia per la sicurezza stradale e ferroviaria che per i sistemi di protezione attiva dal terremoto".

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