Sulle criticità emerse nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stata presentata al Senato l'interrogazione 3-01084, illustrata dalla senatrice Barbara Floridia (M5S) nel question time di ieri 18 aprile alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
“Signor Ministro, premetto che nel marzo del 2023 abbiamo preso atto del decreto-legge che sancisce la sua volontà di realizzare il Ponte sullo Stretto e attraverso il decreto è evidente che vuole farlo in fretta. Abbiamo visto che nella legge di bilancio ha stanziato 11 miliardi dei 14 probabilmente necessari, a nostro avviso ipotecando così un Ministero e addirittura chiedendo aiuto alle Regioni dal Fondo di sviluppo e coesione, le Regioni Sicilia e Calabria.
Signor Ministro, bisogna considerare che il progetto sembra ricalcare quello del 2011, quindi è un progetto vecchio; che nel progetto presentato non c'è un elaborato di stima economica, e quindi in realtà non sappiamo ancora quanto costerà la realizzazione del Ponte e, da ultimo, occorre considerare le 239 richieste di integrazione della commissione VIA-VAS. Signor Ministro - per usare un termine suo - sono non bruscolini, ma integrazioni importanti: per esempio, studio di impatto ambientale; studi sugli scenari sismici e di maremoto; elaborati di morfodinamica costiera; non ultimo, l'impatto di acque superficiali e sotterranee, perché il progetto, così come è scritto, rischia di lasciare Messina senz'acqua durante la realizzazione del Ponte.
Inoltre, anche il Ministero della cultura (quindi non il MoVimento 5 Stelle) chiede ulteriori integrazioni, perché prende atto che il progetto è vecchio e chiede integrazioni significative alla documentazione paesaggistica e archeologica (leggendo dal documento si evincono le parole «carente», «insoddisfacente», «non sufficientemente approfondita»).
Noi le chiediamo, signor Ministro, intanto se lei è a conoscenza, volendo realizzare il Ponte, un'opera mastodontica, che il progetto è vecchio, carente, approssimativo e sommario e, per questo, pericoloso.
Le chiediamo se è a conoscenza che, per realizzare bene un'opera, che lei dice verranno da tutto il mondo a vedere, è necessario dare il tempo dovuto a chi deve realizzare gli approfondimenti. Le chiediamo: non è forse opportuno rivedere o riconsiderare l'opera per il bene dei cittadini, anche perché andiamo a spendere risorse importanti dei cittadini? A noi, infatti, viene un dubbio. Tutta questa corsa è perché lei vuole realizzare un Ponte che però, con questo progetto, non starebbe in piedi? O sta correndo verso le elezioni europee?”.
Salvini: “il MASE non mette in discussione la bontà del progetto”
Il ministro e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini ha risposto nei seguenti termini: “Signor Presidente, io ringrazio anche a nome delle centinaia di ingegneri, di architetti e di geologi che negli anni hanno lavorato a questo progetto. Il Ponte non lo farà la politica; il Ponte lo faranno i migliori tecnici italiani, giapponesi, danesi, spagnoli e americani.
In base a quello che l'interrogante chiedeva, il documento prodotto dalla commissione VIA lo scorso 15 aprile rientra nelle attività ordinarie previste per qualsiasi progetto sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Non rappresenta assolutamente una bocciatura del progetto. Anzi, il Ministero dell'ambiente ha comunicato la procedibilità dell'istanza di VIA, avanzando, giustamente, richiesta di integrazioni documentali istruttorie in linea con le procedure per opere assimilabili.
La bontà del progetto non viene messa in discussione: progetto, peraltro, approvato all'unanimità dal Comitato tecnico scientifico composto da alcuni dei docenti universitari delle migliori università italiane; né tantomeno può essere messo in discussione l'elevatissimo livello scientifico ingegneristico degli studi condotti.
Stiamo parlando di un progetto strategico che, insieme ai 30 miliardi per il miglioramento delle strade, autostrade e ferrovie in Sicilia e agli altrettanti in Calabria, darà lavoro, sviluppo e speranza a due delle terre col più alto tasso, ahimè, di disoccupazione giovanile dell'intera Europa.
Il progetto prevede un ponte sospeso a campata unica di 3.300 metri. Per un progetto di tale complessità, per il quale la società proponente, che ha confermato l'obiettivo di aprire i cantieri entro l'estate, ha inviato circa 10.000 elaborati, non può stupire che la commissione richieda approfondimenti di dettaglio. La richiesta di integrazioni nell'ambito della valutazione di impatto ambientale per progetti infrastrutturali è del tutto fisiologica. Per progetti di complessità tecnica e valore di investimento di molto inferiori rispetto al progetto del Ponte le richieste di integrazioni formulate dalla commissione VIA arrivano anche al centinaio.
Per quanto detto, il numero ed il contenuto delle osservazioni non desta preoccupazione ai tecnici che ho interpellato. La società Stretto di Messina ha comunicato che le integrazioni richieste saranno fornite entro i termini previsti, ovverosia trenta giorni. Aggiungo, inoltre, che lo scorso 16 aprile, quindi questa settimana, si è tenuta la prima riunione della Conferenza di servizi istruttoria. Alla riunione di insediamento hanno partecipato la società Stretto di Messina e rappresentanti dei Comuni dell'area, dell'Autorità portuale e delle amministrazioni coinvolte. Dopo la presentazione del progetto, è stata così avviata la fase istruttoria, che arriverà all'approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS.
Questi dati sono la dimostrazione che l'intero procedimento prosegue con l'opportuna celerità e con ogni attenzione possibile, nella consapevolezza che, insieme a tutte le altre opere che attendevano da anni di essere cantierate su strade, autostrade e ferrovie, in Sicilia e in Calabria, il Ponte sullo Stretto sarà un'opera utile, sicura e sostenibile. E questo non a vantaggio del ministro Salvini, che oggi c'è e domani chissà, ma per i milioni di siciliani, calabresi ed italiani che aspettano quest'opera da quasi cinquant'anni”.