“Con la presente desideriamo manifestare lo stato di profondo disagio e la grande preoccupazione delle imprese italiane produttrici di ponteggi per la situazione che si è creata dalla fine dell’anno 2016 e che ancora oggi si vedono fortemente ostacolate nell’ottenimento dell’approvazione di istanze relative a processi di estensione di autorizzazioni ministeriali esistenti e di istanze relative a nuove autorizzazioni, anche alla luce del fatto che la nuova normativa elaborata dalla suddetta commissione ministeriale non è ancora stata pubblicata. In proposito, chiediamo la Sua intercessione per ottenere copia del testo attuale della normativa”.
È quanto si legge in una lettera del 18 luglio 2023 di Unicmi che, in merito alla produzione e commercializzazione dei ponteggi, sollecita il Ministero del Lavoro alla pubblicazione della nuova normativa e all’aggiornamento ufficiale delle autorizzazioni.
Nuova normativa allo studio
“La nostra Divisione Ponteggi Metallici, ha collaborato negli ultimi anni con la Vostra Dir. Gen. dei Rapporti di Lavoro e delle relazioni industriali nella elaborazione della futura nuova normativa che adeguerà le disposizioni che regoleranno le autorizzazioni ministeriali per i ponteggi alle indicazioni dell’attuale Decreto Legislativo n. 81/2008”, ricorda Unicmi.
Aggiornare lo stato delle autorizzazioni
“Cogliamo l’occasione, inoltre, per richiedere un aggiornamento ufficiale sullo stato delle autorizzazioni rilasciate da Codesto Ministero, per cui l’ultimo elenco risulta essere quello contenuto nella Vostra comunicazione “m_lps.38.CIRCOLARI.REGISTRAZIONE.0000011.23-04-2014” e, in particolare, l’elenco delle istanze di autorizzazione, di estensione e di voltura da Voi approvate dal mese di Novembre 2016 ad oggi.
Quanto precede si rende necessario ed urgente per poter monitorare sul mercato la conformità di ponteggi o loro componenti con la vigente normativa, poiché le imprese che Unicmi rappresenta segnalano un allarmante incremento sul mercato di prodotti la cui provenienza e conformità alle normative appare quantomeno dubbia”, conclude la missiva.
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