Migliorare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale, favorire la crescita dei traffici delle merci e delle persone, agevolare la promozione dell'intermodalità nel traffico merci. Il tutto anche attraverso la razionalizzazione, il riassetto e l’accorpamento delle Autorità portuali esistenti.
Sono questi gli obiettivi strategici sui quali si impernia il "Piano strategico nazionale della portualità e della logistica", previsto dall'articolo 29 dello Sblocca Italia (Legge 164 dell’11 novembre 2014, di conversione del Decreto Legge n. 133 dell’11 settembre 2014).
Oggi a Roma si tengono gli Stati Generali, i cui partecipanti sono invitati a inviare osservazioni e suggerimenti sul tema.
COMITATO DI ESPERTI. Con il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 27 novembre 2014, è stato costituito un Comitato di esperti che, in stretto coordinamento con gli uffici del Ministero e con gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, sta svolgendo - anche attraverso tavoli di lavoro tematici - una ricognizione dei dati di domanda e di offerta logistica e una selezione delle principali ipotesi di intervento per il raggiungimento delle finalità indicate dalla citata disposizione legislativa.
In parallelo, in attuazione del comma 2 dell’art. 29, la Presidenza del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avviato - per mezzo di un’apposita task force – l’esame della documentazione predisposta dalle Autorità Portuali relativa a progetti da intraprendere o già in corso di realizzazione. L’esame è finalizzato a individuare i progetti più urgenti e funzionali all’attuazione degli indirizzi del Piano, nonché a dotare la programmazione infrastrutturale dei prossimi anni di un adeguato parco progetti.
L’attività dei tavoli si sta sviluppando attorno ad alcune linee guida (vedi in allegato) che iniziano a declinare in modo più dettagliato l’approccio generale definito dall’articolo 29. In esse si prefigurano i macro ambiti strategici che il Piano intende sviluppare, e su cui i partecipanti agli Stati Generali sono invitati a fornire contributi e/o integrazioni puntuali.
NOVE PUNTI. Le linee guida sono articolate in 9 punti: 1. Pianificazione strategica a lungo, medio e breve periodo; 2. Specializzazione delle realtà portuali, razionalizzazione del sistema di governance, integrazione dei “distretti logistici”; 3. Creazione di sinergie tra attori chiave appartenenti al settore pubblico; 4. Programmazione coordinata degli investimenti pubblici nel settore della portualità e della logistica; 5. Rimozione di bottlenecks infrastrutturali puntuali; 6. Semplificazione delle procedure e razionalizzazione dei processi decisionali; 7. Intermodalità; 8. Evoluzione tecnologica come abilitatore di un nuovo modello operativo più efficiente e più orientato a logiche di mercato e upgrade tecnologico infrastrutturale; 9. Integrazione tra sistema portuale e logistico e mondo imprenditoriale.