Il Gestore dei servizi energetici, dopo un confronto con le principali associazioni di categoria ed istituti bancari nazionali, ha aggiornato lo schema di convenzione per il riconoscimento degli incentivi di cui all’articolo 19 del DM 6 luglio 2012.
“La possibilità di prevedere la cessione di crediti “a termine” per un periodo di 2 anni, alla fine del quale i crediti tornano automaticamente in capo al cedente, costituisce una delle principali novità introdotte nel nuovo schema di convenzione per il riconoscimento degli incentivi ex Certificati Verdi”, spiega il Gse in una nota.
“È così possibile evitare, tra l’altro, la costituzione di due atti notarili distinti per la cessione e retrocessione dei crediti per cui è necessaria l’accettazione da parte del GSE”.
Per quanto riguarda “la richiesta da parte delle Associazioni di categoria di modificare lo schema di cessione dei crediti per consentire l’anticipo dei flussi di cassa relativi alle erogazioni del GSE, quest’ultimo ha ritenuto di non poter modificare le previsioni del testo dello schema di convenzione proposto. Lo strumento di cessione dei crediti, anche per operazioni di factoring, non può impedire al GSE di compensare i crediti e i debiti in capo al produttore, anche in relazione ad altri rapporti contrattuali già in essere, né di prevedere la responsabilità solidale del cessionario in caso di recupero di incentivazioni indebitamente percepite”.
“Nello svolgimento delle proprie attività di natura pubblicistica, il GSE ha come obiettivo prioritario la tutela dell’interesse della collettività. A tal fine, visto il quadro normativo vigente, il Gestore ritiene che non sia possibile trasferire in capo al sistema pubblico ulteriori elementi a garanzia dei rapporti privatistici tra i produttori e i rispettivi finanziatori, quali eventuali aspetti connessi all’affidabilità economico-finanziaria di ciascun produttore”.
Il Gse annuncia che a partire dal 22 aprile, per gli impianti per i quali è stata completata la fase di validazione dei dati anagrafici, renderà disponibile sul Portale informatico GRIN le convenzioni per consentirne la sottoscrizione da parte dei Produttori.
“In caso di criticità relative alla validazione dei dati anagrafici il GSE provvederà a contattare i Produttori interessati per gli opportuni approfondimenti”.
Il nuovo schema di convenzione è disponibile nella sezione “Qualifiche e Certificati – Tariffa incentivante ex Certificati Verdi" – Box Documenti.
LETTERA DI SOLLECITO DI ASSORINNOVABILI, ASSOELETTRICA, ANPEB E EBS. Pochi giorni fa assoRinnovabili, Assoelettrica, Anpeb e EBS hanno scritto una lettera al Gestore dei servizi energetici per segnalare ancora una volta “il grave ritardo del GSE nella disposizione delle modalità di regolazione economica dell’incentivo post 2015 per gli impianti che beneficiavano del meccanismo dei CV.
Ad oggi infatti non è disponibile la versione definitiva dello schema di convenzione che dovrebbe, una volta sottoscritta dagli operatori, regolare il rapporto incentivante oggetto di conversione del diritto ai certificati verdi in incentivi.
Allo stesso modo, manca ancora la certificazione mensile della produzione incentivata, del relativo controvalore economico e della data di erogazione da parte del GSE, di cui alla news GSE del 30 ottobre 2015 e all’art. 3 comma 3.4 della bozza di Convenzione, che avrebbe dovuto essere resa disponibile da GSE entro il secondo mese successivo a quello di competenza, quindi al più tardi entro il 31 marzo per la produzione di gennaio.
Tali ritardi stanno provocando gravi danni ai produttori di energia da fonti rinnovabili che, in virtù delle comunicazioni del GSE e anche del buon senso del diritto, legittimamente contavano di poter utilizzare la certificazione quale titolo immediatamente spendibile con banche e istituti di credito, per far fronte alle spese correnti. Tale situazione, paradossale visto che la pubblicazione della convenzione non comporta nessun impegno di cassa immediato da parte del GSE, risulta ulteriormente penalizzante per i produttori di energia da biomasse solide e bioliquidi che necessitano dell’opportuna liquidità rinveniente dagli incentivi per acquistare la materia prima. A causa di questi immotivati ritardi, diversi impianti sono stati costretti a spegnere o a ridurre la produzione, con ripercussioni tali da minacciarne la sopravvenienza stessa.
Tanto premesso ed in considerazione della gravità dei ritardi, auspichiamo la celere pubblicazione di tutta la documentazione prevista”.