Si è svolto ieri, nell’ambito del progetto “Ingenio al femminile”, l’evento “Premio Tesi di Laurea”, l’iniziativa del Consiglio Nazionale Ingegneri nata allo scopo di valorizzare le più brillanti tesi in ingegneria e, attraverso queste, della figura della donna in ambito tecnico. Alla premiazione ha presenziato il Ministro delle Pari Opportunità, Elena Bonetti.
Siamo in un processo di transizione che ci sollecita a muoverci nella direzione del nuovo – ha detto il Ministro. In questo quadro è necessario il talento femminile. Serve la piena partecipazione delle donne. Il Governo sta investendo molto su questo, avendo come scopo, attraverso determinati percorsi di formazione, la promozione di carriere femminili. La parità di genere è l’asse prioritario dello sviluppo del Paese, anche nell’applicazione del Pnrr.
Il tema delle tesi di laurea che hanno partecipato al bando, curato dal CNI con la collaborazione di Cesop, è stato: “La sostenibilità in tutti i settori dell’Ingegneria per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030”. I lavori, oltre che dall’intervento del Ministro, sono stati introdotti dal Presidente CNI Armando Zambrano che ha così commentato: “In questi anni di vita del progetto “Ingenio al femminile” abbiamo ospitato numerose storie di eccellenze dell’ingegneria al femminile. Crediamo che la parità di genere sia fondamentale, a partire dall’interno delle istituzioni”. E’ stata poi Ania Lopez, Consigliere CNI ed ideatrice dell’iniziativa, a spiegarne il senso. “Da quando siamo nati, ormai otto anni fa, come “Ingenio al femminile” non abbiamo mai parlato di quote rosa, ma semplicemente di ingegneria al femminile. Ci interessava, cioè, segnalare il contributo delle donne al mondo dell’ingegneria, mirando alla pari dignità, non alle quote. Nel ringraziare il Comitato donne ingegnere del CNI, i rappresentanti della RPT e Cesop che ci ha supportati, tengo a dire che abbiamo voluto premiare il futuro dell’ingegneria”.
Alla giornata hanno partecipato anche il giornalista RAI Marco Frittella che ha sottolineato come l’Italia sia tra i paesi che hanno sviluppato maggiormente l’economia circolare e come le aziende green siano guidate soprattutto da donne. La sociologa Chiara Saraceno, poi, ha sottolineato che se è vero che le donne risultano molto forti sul piano della formazione e si laureino più degli uomini, vanno ancora incontro a discriminazioni sia sul piano occupazionale che di remunerazione.
Un momento centrale dei lavori è stata la presentazione del rapporto del Centro Studi CNI sulle laureate in ingegneria. Tra le altre cose, è emerso che nel 2019 il 28,1% dei laureati in ingegneria nel nostro Paese è stato rappresentato da donne e le previsioni dicono che a breve si dovrebbe toccare quota 30%. In forte aumento anche la quota di donne ingegnere iscritte all’Albo: quest’anno rappresentano il 16,1% del totale, mentre nel 2010 erano appena il 10,8%.
Finalmente, poi, è toccato alle protagoniste del premio. Il bando ha portato alla selezione di alcune tesi che hanno meritato una menzione speciale e a quattro lavori che si sono aggiudicati i premi finali. Hanno ottenuto la menzione: Giovanna Baro, Elisa Caccamo, Annamaria Giuliano, Alba Hyseni, Anisia Lauditi, Cristina Origlia e Serena Pantano. Il terzo premio è andato ex aequo a Chiara Andrani e Marina Brancaccio, mentre il secondo è stato appannaggio di Chiara Nezzi. A vincere il primo premio è stata Elisa Fenicchia che ha presentato una tesi sperimentale sull’elettrificazione dei villaggi rurali in Tanzania. La vincitrice si è collegata in web call dal Mozambico dove sta lavorando ad un progetto che realizza in pratica quanto affrontato nella tesi. Il premio si è avvalso della preziosa collaborazione delle aziende Bosch e Swegon che hanno garantito la presenza all’interno delle commissioni giudicanti e hanno messo a disposizione stage retribuiti a beneficio dei vincitori.
I lavori, coordinati dalla giornalista Paola Pierotti (Ppan), si sono chiusi col saluto finale della Senatrice Gelsomina Vono che ha sottolineato come il Pnrr si basi, tra le altre cose, sul concetto di competitività e che questa non potrà essere garantita senza la crescita dell’occupazione giovanile e femminile.
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