È stata presentata ieri al Castello di Novara la prima Strategia Nazionale del Verde Urbano, che ha visto la partecipazione, tra i relatori, dei maggiori esperti del patrimonio verde italiano: Massimo Atelli, presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente; Massimo Laporta, presidente dell’Ispra; Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; l’editore Carlo Robiglio; l’architetto Paolo Pejrone, Presidente dell’associazione parchi e giardini d’Italia; il Generale Antonio Ricciardi, comandante dell’unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei carabinieri; Alessandra Stefani direttore generale del Ministero dell’Agricoltura; il sindaco di Pantelleria Salvatore Gino Gabriele e l’architetto Leopoldo Freyrie, presidente della Fondazione Riuso.
La legge 10/2013 ha assegnato al Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico la responsabilità di proporre un Piano nazionale che fissi criteri e linee guida per:
- la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade;
- il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, la creazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi per consentire un adeguamento dell’edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca, per quanto di competenza, la riqualificazione degli edifici.
A Novara è stato ieri illustrato il documento che indica la strada da percorrere nelle decisioni politiche su piante e boschi nelle città italiane. L'obiettivo è sviluppare una Strategia nazionale del verde urbano che fissi criteri e linee guida per la promozione di foreste urbane e periurbane coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi.
La Strategia si basa su tre elementi essenziali: passare da mq a ha, ridurre le superficie asfaltate e adottare le foreste urbane come riferimento strutturale e funzionale del verde urbano. La foresta urbana include tutti gli aspetti del verde urbano quali lembi di bosco, viali alberati, grandi parchi, giardini, ville storiche, verde di quartiere, e verde architettonico compreso il bosco verticale e i tetti verdi.
La Strategia prevede inoltre il coinvolgimento degli stakeholder e di competenze necessariamente multidisciplinari per sviluppare idonee policy pubbliche e indirizzare le amministrazioni comunali verso la realizzazione di piani e progetti basati sui servizi ecosistemici e sulla rete di Infrastrutture Verdi (green infrastructures, nature basedsolutions), definiti per raggiungere precisi obiettivi di ordine sociale, ambientale, finanziario e occupazionale.